Avezzano. C’è anche l’impegno, il lavoro, la passione, lo studio e il sapere di un ingegnere marsicano nell’operazione del lancio, prevista per questa notte, del vettore Vega. È Cristina Chicarella, di Tagliacozzo, giovane ingegnere elettronico che ha studiato e si è brillantemente laureata alla Sapienza di Roma. Ha lavorato al banco di controllo per questo ambizioso progetto che vede l’Italia e le sue risorse umane, economiche e tecnologiche protagonista mondiale. Cristina Chicarella da qualche anno lavora in Vitrociset, azienda che realizza e gestisce sistemi complessi in campo civile, militare e spaziale come basi di lancio e di controllo spaziale, controllo del traffico aereo, logistica integrata, tecnologie satellitari, per imprese, amministrazioni pubbliche, organizzazioni e agenzie governative.
Vega è un razzo vettore, detto anche “lanciatore”, cioè il tipo di missile usato come mezzo per inviare satelliti nello spazio, ultimo nato nella famiglia dei lanciatori dell’Agenzia Spaziale Europea. Alto 30 metri, come un palazzo di dieci piani, con 3 metri di diametro massimo, è stato progettato per il lancio di piccoli satelliti in orbita bassa. E’ passato poco più di un anno da quando il nuovo vettore Vega veniva promosso a pieni voti con il suo primo volo, che ha destato un’ammirazione planetaria.
Il lancio del razzo Vega, che doveva avvenire stamane alle ore 4:06 è stato rinviato probabilmente a domani mattina a causa dei forti venti in quota. La missione è delicata ed i tecnici dell’Esa hanno ritenuto opportuno non correre rischi eccessivi. Il razzo Vega è un vettore a quattro stadi costruito per oltre il 60% in Italia da Avio. Dal punto di vista tecnologico si tratta di un modello all’avanguardia che mostra il valore dell’industria italiana spaziale in questo campo. Il vettore porterà nello spazio tre satelliti che studieranno in particolare l’ambiente. Il lancio con molta probabilità sarà rinviato a Domenica mattina, se i venti forti cesseranno nella Guyana francese, dove è in programma l’operazione.
Questa notte quindi allo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese, dove si trova Cristina Chicarella, con il successo del secondo lancio si passerà alla nuova fase in cui Vega testerà la capacità di rilasciare satelliti in orbite diverse. Abbiamo raggiunto l’ingegnere Chicarella con un collegamento Skype e ci ha raccontato del suo lavoro, della sua passione. “Sono orgogliosa di fare parte di questo progetto che, grazie all’Italia, consolida l’autonomia dell’Europa nell’accesso allo spazio, ed il cui sviluppo vede il nostro Paese in un ruolo di primo piano, essendo il principale “azionista” del programma con una contribuzione pari al 65% del costo complessivo”, ci ha detto l’ingegnere, emozionata e soddisfatta per i risultati conseguiti, “le nostre risorse umane e la nostra tecnologia fanno di Vega un prodotto in grado di collocare in orbita vari carichi utili, offrendo diverse configurazioni di payload, una caratteristica che lo rende unico nel suo genere, come tutti gli italiani”. Gianluca Rubeo