Avezzano. Emergenza occupazionale Cam, l’associazione “Acqua nostra” di Celano risponde al Partito democratico. “Apprendiamo con sorpresa che il Pd, per bocca del suo segretario provinciale Mario Mazzetti, scende in campo per difendere un “Piano Industriale” presentato dall’amministratore delegato del Cam Ciarlini, che fa acqua da tutte le parti (l’attinenza è d’obbligo) e che è stato concepito per risanare un Ente di gestione del servizio idrico nella Marsica”, hanno spiegato i responsabili dell’associazione di Celano, “Ente gestionale che solo sognatori a occhi aperti possono sperare di salvare. Non basta dichiarare con parole vuote e di circostanza che il Cam deve essere risanato, ma per fare ciò servono atti concreti che rispondono all’esigenza di enormi esborsi di soldi dei contribuenti dei Comuni soci del Cam i quali, concretamente, dovranno garantire attraverso un aumento delle tasse comunali, secondo il piano proposto da Ciarlini, 15 milioni di euro nell’immediato. Non credo che i sindaci saranno ben disposti ad andare a chiedere ai loro concittadini un ulteriore sacrificio in questi tempi di ristrettezza per reperire soldi da destinare ad un Ente dalla sopravvivenza incerta. A tal proposito chiediamo ai cittadini dei Comuni soci del Cam di vigilare affinchè risorse di bilancio comunale destinati a servizi, infrastrutture delle loro città finiscano nel calderone del Cam e si perdano nei meandri di un risanamento che, oggettivamente, ai più sembra improbabile. Mazzetti esalta il piano industriale di Cialdini, ma non dice che esso prevede anche l’aumento delle bollette attraverso somme eccessive che andranno a gravare sui bilanci familiari (qualora approvate dai sindaci soci del cam). A tal proposito nell’incontro avuto il 23 aprile presso la prefettura, il Commissario regionale Caputi ha detto pubblicamente, facendo verbalizzare le sue dichiarazioni, che un aumento tarrifario sarà osteggiato dal suo ufficio in ogni sede, in quanto non suffragato dalla normativa sul calcolo della tariffa. Sorprende inoltre la dichiarazione di Mazzetti che tratta la soluzione dei lavoratori in modo semplicistico quando egli sostiene che per molti di loro si ricorrerà agli ammortizzatori sociali. A mazzetti è forse sfuggito che i sindacati, qualche giorno fa, hanno lanciato l’allarme per i comportamenti antisindacali della dirigenza del Cam che senza coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti hanno pronosticato soluzioni non condivise con le maestranze. Il comitato, infine, chiede a Mazzetti se come mai si ostina a difendere il Cam e a non ricercare soluzioni alternative che potrebbero rispondere alle esigenze di una gestione delle risorse idriche più confacenti ai cittadini che sono stanchi di sostenere i costi della politica garantiti attraverso organismi che non hanno più ragioni di sopravvivere in quanto strangolati da comportamenti gestionali non sempre in linea con le leggi. “A Mazzetti mi permetto rivolgere una proposta- dichiara Gianvincenzo Sforza portavoce del Comitato: anziché chiudersi nelle sedi del suo Partito e discutere della vicenda Cam con gli “addetti ai lavori” e i sindaci del Pd, perché non organizza assemblee pubbliche invitando la gente e sentire cosa ne pensa del Piano industriale di Ciarlini e della gestione politica del Cam?”.