Avezzano. Niente università, meglio il lavoro. La politica non piace e la crisi preoccupa. E’ questo il ritratto dei giovani marsicani tracciato da Rotary Club di Avezzano nella ricerca “Diventare adulti al tempo della crisi – Una ricerca sui giovani della Marsica”. Il volume tenta di comporre un ritratto dal vivo di un campione di studenti marsicani dell’ultimo anno delle superiori, indagando come il radicamento in una specifica realtà locale possa incidere sulle prospettive e sullo stile di vita dei ragazzi. In una fase così difficile sotto il profilo economico e sociale, le riflessioni contenute nel testo avevano anche l’obiettivo di verificare in che misura la crisi attraversata dal Paese potesse pesare sulla capacità progettuale e sulle chance di vita delle nuove generazioni. Cosa vogliono fare nell’immediato futuro i giovani coinvolti nella ricerca? La netta maggioranza di loro, pari al 68,4%, intende iscriversi all’università, con una netta prevalenza delle femmine rispetto ai maschi. Ben il 21,8% dei ragazzi pensa invece di cominciare a lavorare una volta finita la scuola, dato che scende al 9,9% tra le studentesse. Il livello di istruzione del padre influisce ancora in modo significativo su tali scelte: se l’81,3% dei figli di laureati intende iscriversi all’università, fra chi ha un padre con la sola licenza elementare o media tale percentuale oscilla tra il 50 ed il 57%. Per quanto riguarda l’universo valoriale, è evidente la fortissima disaffezione nei confronti della politica: quasi metà del campione (43,3%) infatti si definisce “disgustato” da tale ambito e ben il 92% degli intervistati manifesta un’evidente sfiducia verso tutti gli esponenti politici. È la famiglia a rappresentare il vero punto di riferimento dei ragazzi: l’87,8% del campione, infatti, la giudica molto importante, senza distinzioni significative fra i sessi. Rispondendo ad una domanda relativa alle principali difficoltà dell’Italia attuale, gli intervistati mettono in evidenza la crisi economico/finanziaria (76% delle risposte), l’empasse politica (53,6% delle risposte) e il problema del lavoro e della disoccupazione (45,7% dei casi). Da ultimo, di fronte alla richiesta di immaginare il proprio futuro a lungo termine, i ragazzi ritengono che a 30 anni avranno ottenuto in primo luogo un lavoro stabile e che vivranno da soli; scomponendo i dati in base al genere, uno degli scarti più significativi si segnala in relazione alla possibilità di essere sposati: ben il 47% delle risposte delle studentesse segnala tale possibilità, a fronte del 32% circa delle risposte dei maschi, a riprova della persistenza, fra le giovani donne, di un modello di femminilità culturalmente definito, che vede nel matrimonio (e nella maternità) due tappe inderogabili del percorso biografico delle ragazze. Al dibattito hanno partecipato Anselmo Caputi, Presidente del Rotary Club di Avezzano, i ricercatori Geraldina Roberti e Giuseppe Anzera, il Vice-Presidente del Consiglio Regionale Giovanni D’Amico e il Delegato alle Politiche Giovanili del Comune di Avezzano Mario Babbo e Giuseppe Cristoforo. Moderatore Walter Spera.