L’Aquila. Durante il I trimestre 2013 i registri delle Camere di commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 3.059 imprese e la cessazione di 4.158 (escludendo le cancellazioni d’ufficio) cosicché il saldo è risultato molto negativo (-1.099). A questo proposito si contraddistingue in negativo Chieti (-458) mentre le altre province mostrano valori meno pesanti Teramo (-277), L’Aquila (-234) e Pescara (-130). E’ quanto riportato nel CRESA Informa n. 3/2013 che analizza dati Infocamere, il Sistema informativo delle Camere di Commercio. “Le 3.059 nuove imprese iscritte nel Registro delle Camere di Commercio rappresentano, in un periodo di crisi come quello attuale, un elemento fortemente positivo perché testimoniano che la voglia di fare impresa, nonostante le grosse difficoltà, è ancora ben radicata nel tessuto sociale regionale” afferma il presidente del Cresa Lorenzo Santilli. Lo stock di imprese registrate al 31 marzo 2013 è di 149.107, cioè il -1,0% rispetto al trimestre precedente (pari a -1.441 tenendo conto delle cancellazioni di ufficio). A livello provinciale emerge in termini assoluti Chieti (-684 imprese pari al -1,5%) mentre mostrano decrementi meno consistenti Teramo (-350 imprese pari al -1,0%), L’Aquila (-256 pari al -0,8%) e Pescara (-151 pari al -0,4%). “Sarebbero necessari urgenti e concreti interventi per favorire la ripresa, sostenendo in particolare le piccole e medie imprese, la cui sopravvivenza risulta molto difficoltosa a causa dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, della difficoltà di accesso al credito e della gravosità dei tassi di interesse imposti dal sistema bancario” afferma il direttore del Cresa Francesco Prosperococco. “Con una battuta si potrebbe dire che è un’impresa fare impresa”. In particolare nella provincia di Chieti il calo delle imprese registrate è da imputare al calo dell’agricoltura (-231 imprese), del commercio (-194 imprese) e delle costruzioni (-157); e nelle altre province alle imprese edili (Teramo: -124; L’Aquila: -125; Pescara: -86). Al 31 marzo 2013 le imprese registrate abruzzesi si localizzano per il 31,2% del totale (46.463) nella provincia di Chieti, a Teramo 36.232 (24,3%). Nelle provincie di Pescara e L’Aquila rispettivamente 35.529 (23,8%) e 30.883 (20,7%). La maggior parte dei settori di attività economica ha mostrato rispetto al IV trimestre 2012 un andamento negativo delle imprese registrate che, dal punto di vista assoluto, è stato particolarmente rilevante per le costruzioni (-492 imprese pari al -2,3%), per l’agricoltura (-405 imprese pari al -1,4%), per il commercio (-401 imprese pari al -1,1%).Rispetto al I trimestre 2012 le imprese registrate non sembrano aver subito una consistente variazione (-11 imprese pari a -0,0%) mentre quelle attive hanno fatto rilevare una sensibile contrazione (-1.318 pari a -1,0%). Tale flessione risulta dal calo rilevante osservato nell’agricoltura (-584 pari a -2,0%), nelle costruzioni (-631 pari a -3,1%), nelle attività manifatturiere (-236 pari a -1,9%). Riguardo alle imprese artigiane nel I trimestre 2013 le cancellazioni (1.456 escludendo le cessazioni d’ufficio) sono state molto più numerose delle iscrizioni di nuove imprese (694) per cui il saldo è risultato negativo (-762). Relativamente a ciò si contraddistinguono per valori particolarmente negativi Teramo (-224), Chieti (-222), seguite da L’Aquila (-170) e Pescara (-146). Rispetto al IV trimestre 2012 è stato osservato un calo di 770 imprese registrate (-2,2%). Tutte le province hanno mostrato diminuzioni (Teramo: -227 imprese pari a -2,5%; Chieti: -227 pari a -2,3%; L’Aquila: -170 unità pari a -2,1%; Pescara: -146 unità pari a -1,8%. In Abruzzo al 31 marzo 2013 le imprese artigiane registrate sono 34.377 pari al 23,1% del totale regionale. Nella provincia di Chieti se ne localizzano 9.786 (pari al 28,5% delle imprese artigiane abruzzesi), a Teramo 8.912 (pari al 25,9%). A Pescara e L’Aquila ne sono presenti rispettivamente 7.933 (23,1%) e 7.746 (22,5%). I settori di attività economica hanno mostrato rispetto al IV trimestre 2012 un generale andamento negativo, in particolare relativamente alle imprese artigiane delle costruzioni (-448 unità pari al -3,4%) e delle attività manifatturiere (-158 unità pari al -2,0%). Decrementi inferiori sono stati riscontrati nel trasporto e magazzinaggio (-50 unità pari a -2,6%) e nel commercio (-44 unità pari a -1,8%).