Pizzicando in bicicletta, l’avventura di due marsicane pazze dell’Italia e della natura

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Luco dei Marsi. Hanno dato l’annuncio a parenti e amici dalle pagine di un social network: Ormai abbiamo deciso! Detta così si potrebbe pensare a qualsiasi strambelleria, ma mai che a due ragazze, di 28 e 30 anni, venisse la voglia di salire in sella alla loro bicicletta e attraversare mezza Italia per dimostrare che l’arteria verde Venezia Lecce sarebbe una grande opportunità per lo Stivale. E così Nunzia Fina, di Luco dei Marsi, e Lucia Bruni, originaria di Avezzano, domani partiranno dalla fredda Bologna, dove studiano e lavorano nel campo delle politiche ambientali, per Martano, in provincia di Lecce. Un percorso di oltre 900 chilometri che verrà scandito dalla ritmo della Pizzica. L’avventura di Nunzia e Lucia, infatti, si chiama proprio Pizzicando in bicicletta e racchiude due loro grandi passioni la pizzica, musica tradizionale salentina, e la bicicletta. “Faremo il viaggio in bicicletta perché siamo un po’ matte, ci piace la bici e la pizzica darà il ritmo alle nostre pedalate”, hanno raccontato Nunzia e Lucia, “attraverseremo numerosi paesi della futura pista ciclabile Ve-Le Venezia Lecce sul Corridoio Verde Adriatico, fino ad arrivare nella località di Kurumuny per la festa del Primo Maggio all’insegna dei canti e dei balli della tradizione popolare”. L’idea di Nunzia e Lucia è aperta a tutti coloro che vorranno fare un pezzo di strada con loro consigliandole su itinerari gastro-cultural-naturalistici o ospitandole a dormire per una notte. Il lungo tour delle due marsicane, che toccherà Bologna – Imola – Faenza – Forlì – Cesena – Rimini – Riccione – Pesaro – Fano – Senigallia – Ancona – Civitanova Marche – San Benedetto del Tronto – Giulianova – Roseto degli Abruzzi – Montesilvano – Pescara – Ortona – Vasto – Termoli – Lesina – San Severo – Barletta – Trani – Molfetta – Bari – Monopoli – Brindisi – Torre dell’orso – Martano, partirà domani e si concluderà il primo maggio. “L’Italia dovrebbe sfruttare le sue bellezze”, hanno concluso le due ragazze, “e offrire a chi vuole far un viaggio come il nostro strutture ricettive che purtroppo ancora mancano”. Chissà che la loro avventura non possa essere presa come esempio dalle istituzioni per capire che servono nuove forme di attrazione per questo Paese che mille risorse da offrire ma ne sfrutta ancora troppe poche.