Tagliacozzo. Non si placa la diatriba tra la maggioranza e l’opposizione a Tagliacozzo. I consiglieri comunali Giampietro Pendenza, Vincenzo Giovagnorio, Bruno Rossi, Roberto Giovagnorio e Alfonso Gargano, ritengono la replica del sindaco, Maurizio Di Marco Testa, sulla richiesta di convocazione di un consiglio comunale, nervosa, scomposta e contraddittoria. “Preme ai consiglieri rilevare le continue accuse lanciate verso il consigliere Gargano Alfonso, danno l’idea di un’avversione tutta personale da parte del Sindaco! E ciò trova conforto, dal fatto che in occasione delle scorse elezioni Comunali, Alfonso Gargano era considerato “ottimo elemento”, oggi invece, a distanza di due anni, sarebbe il responsabile di tutti i mali”, hanno continuato i consiglieri, “analoga posizione, è stata assunta da Di Marco Testa, riguardo la precedente amministrazione, guidata da Dino Rossi, infatti, nei confronti di questa, in occasione della campagna elettorale, (quando si trattò di carpirne l’appoggio ed i voti), espresse lodi per l’operato ed affermò pubblicamente, che la sua amministrazione avrebbe rappresentato la continuità con il passato. Oggi invece, accusa l’Amministrazione Rossi, di aver lasciato in eredità grandi problemi, che frenerebbero l’azione amministrativa della sua compagine, denominata “Rinascita per Tagliacozzo e Frazioni”. Sono giustificazioni polemiche, che avviliscono il confronto politico e che nulla danno in termini concreti alla cittadinanza. Di certo, le autocelebrazioni del Sindaco ed i suoi scaricabarile quotidiani, non contribuiscono ad alleviare la grave crisi, che sta investendo la nostra Città, che vive uno stallo amministrativo,ormai da due anni. In questo contesto, i sottoscritti hanno preso l’iniziativa di avanzare delle proposte valide, chiedendo la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, per porre all’attenzione dello Stesso, l’approvazione di alcuni progetti, di cui gli scriventi, hanno preliminarmente accertato la concreta fattibilità amministrativa, e ne hanno valutato la concretezza, attraverso le risorse economiche disponibili. Ricordiamo inoltre al Sindaco, che le nostre proposte, non significano affatto disattenzione alle Frazioni, come lui vorrebbe in malafede far intendere, in quanto i fondi di cui alla “Legge 13″, sono vincolati solo per il centro storico del capoluogo. Ci domandiamo, se Egli, non ritenga essere la Casa Comunale, di interesse di tutti i cittadini, residenti nell’ambito del nostro Comune. Preme ai sottoscritti precisare inoltre, che le risorse economiche necessarie, facenti capo a due capitoli di spesa diversi, provengono entrambe dall’Amministrazione Pendenza e che le stesse, erano a disposizione dell’attuale Giunta Comunale, sin dall’epoca dell’ insediamento della stessa. Rimaniamo inoltre stupiti, dalle dichiarazioni del Sindaco, il quale afferma che le progettazioni delle opere in questione sono state già elaborate, su indicazione dell’Amministrazione Comunale e inserite nella programmazione di bilancio, tacciando gli scriventi di disattenzione per quanto già avvenuto; semmai è vero il contrario! L’accusa rivoltaci dal Sindaco, di essere impegnati alla sola critica, e non ad azioni propositive, come quella che invece abbiamo richiesto, la restituiamo al mittente, infatti, il documento cui si riferisce, attualmente, si trova in uno stato embrionale, ancorché già approvato con delibera di Giunta e soggetto a deliberazione di consiglio che deve ancora avvenire”.
A tal proposito facciamo rilevare inoltre, che il progetto in questione è nell’elenco annuale, ma è privo della concreta copertura economica, diversamente, quindi, dalla normativa di riferimento.
I consiglieri hanno anche il ruolo di controllo e di stimolo verso l’Amministrazione, che con questo atto stanno facendo.
Il Sindaco dovrebbe accogliere la nostra iniziativa, finalizzata al solo scopo di imprimere una spinta operativa all’Amministrazione Comunale, verso la soluzione di problemi riguardanti la collettività.
Infine i sottoscritti consiglieri comunali, profondamente delusi dall’atteggiamento arrogante del Sindaco, prendono atto che non vi è alcuna possibilità di collaborare, ma non per questo abbandoneranno Tagliacozzo e frazioni, al proprio destino, ma continueranno a svolgere il proprio mandato con il massimo zelo.