Avezzano. Il comitato ristretto dei sindaci, nell’ultima riunione con il manager della Asl, con il primo cittadino di Avezzano Gianni Di Pangrazio in prima linea, è riuscito a imporre al manager la sua linea in modo da evitare il declassamento del reparto di medicina da unità operativa complessa a semplice. I sindaci avevano cantato vittoria. La beffa però era dietro l’angolo. Infatti salvare medicina significava declassare allo stesso modo un altro reparto, altrettanto importante per numerose e delicate patologie. Ora il primario, Maurizio Paoloni, fa sentire la sua voce e scrive una lettera aperta al sindaco Di Pangrazio, anche a nome di tantissimi pazienti.
Sindaco Le scrivo con riferimento al recente parere del comitato ristretto sul nuovo atto aziendale della ASL, nel quale viene espressa la volontà di declassare l’Unità Operativa di Malattie Infettive; dato che i nostri pazienti più delicati non possono avere voce pubblica o scendere in piazza a difendere i loro diritti : sono le persone sieropositive per hiv, le persone con epatite, gli alcoolisti, i tossicodipendenti, gente che non può esporsi e spesso si vergogna, sono io a voler parlare e voglio far presente che L’Unità Operativa di Malattie Infettive della Marsica è stata instituita nel 1980 per le esigenze del territorio, la dirigo dal 1992 (21 anni) dapprima come responsabile incaricato poi dall’anno 2000 come direttore, dopo aver partecipato ad un pubblico concorso, con me collaborano 3 dirigenti medici e 13 infermieri professionali; abbiamo 14 posti letto, stanze singole con servizi interni; in media si registrano circa 430 dimissioni per anno con un peso medio di 1,3 (gravità delle patologie trattate) ed un elevato indice di case mix (varietà di patologie trattate); sono attivi: day hospital e day service, ambulatorio specialistico con circa 1.500 prestazioni per anno; il reparto comprende anche l’unità semplice di “ecografia e diagnostica epatologica” affidata al dott. Ranelli Armando, dove vengono effettuate circa 800 prestazioni per anno; la nostra presenza sul territorio è costante: assistenza domiciliare integrata, assistenza settimanale nelle carceri di Avezzano e Sulmona, educazione sanitaria nelle scuole ( incontri con circa 600 studenti per anno) Collaborazione attiva nella formazione degli specialisti con le Scuole di Specializzazione dell’Università de L’Aquila di Igiene e medicina preventiva, Medicina interna, Gastroenterologia, Geriatria, Ginecologia e ostetricia.
Oltre a trattare tutte le patologie infettive e contagiose,che sono tante, viene assicurato il massimo sforzo per particolari malattie come iInfezione da hiv nei suoi vari aspetti: 98 sono i pazienti sieropositivi in trattamento attivo ambulatoriale e di ricovero ordinario ( moltissimi per un centro come Avezzano); in questo campo svolgiamo attività di prevenzione con il test in anonimato (siamo stati tra i primi in Italia ad offrirlo in tale forma) disponibilità giornaliera di counseling anche telefonico,.
Epatiti virali croniche e loro sequele e complicanze, terapia con interferon , gestione della cirrosi scompensata, screening per hcc (carcinoma epatico), gestione pre e post TIPS ( un intervento di derivazione per il trattamento della cirrosi avanzata) in questo campo vantiamo inveterata esperienza e siamo stati inseriti tra i centri di riferimento regionali per la prescrizione dei nuovi farmaci per l’epatite c ( DAAS);
Tubercolosi e Malattie sessualmente trasmesse che sono in grande ripresa nella zona a causa anche della costante e massiccia presenza di lavoratori stranieri nel Fucino ai quali offriamo un ambulatorio dedicato. Inoltre fino ad oggi rappresentiamo un centro di riferimento per la mobilità attiva proveniente dal Sorano, Reatino (Lazio) valle Peligna e Carseolano. Tutto questo è noto ai vertici aziendali ed è stato considerato nella stesura dell’atto; Di certo la Medicina è un reparto fondamentale, vi operano validissimi professionisti e va difesa fino in fondo , ma non per questo deve essere mortificato il nostro lavoro decennale e l’Ospedale della Marsica non può perdere una specialità cosi attuale e particolare.