L’Aquila. Una marcia commossa e silente ha attraversato ieri sera la città dell’Aquila distrutta 4 anni fa da un terribile sisma che ha segnato la storia del capoluogo abruzzese. Da via XX Settembre fino alla piazza, un tempo fulcro dell’incontro tra le generazioni, la fiaccolata si è snodata come a illuminare e a dare di nuovo vita a quelle strade ancora assediate da forze dell’ordine e ponteggi. All’iniziativa ha preso parte anche il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, che più volte nei mesi scorsi aveva incontrato i rappresentanti istituzionali del territorio per aiutarli a uscire fuori dal baratro del terremoto. Purtroppo infatti nonostante la voglia di riscatto del popolo aquilano l’iter burocratico per la ricostruzione è lento e macchinoso e i cittadini, come lo stesso sindaco Massimo Cialente ha ricordato, vanno via perchè non vedono segni di speranza per il loro futuro. Eppure ieri sera quando le campane hanno suonato 309 volte per ricordare le vittime di quel tragico 6 aprile nel cuore degli aquilani e di tutti gli abruzzesi che si sono stretti intorno a loro la fiammella della speranza sembrava non essersi spenta. C’è tanto dolore per quello che è accaduto, c’è la rabbia dei padri che non hanno salvato i figli, c’è la rabbia delle istituzioni che hanno le mani legate, ma c’è anche tanta voglia di andare avanti e di far tornare a vivere una città che, nonostante le difficoltà, tornerà a volare.