L’Aquila. “L’assessorato regionale al bilancio ha bloccato i fondi destinati al settore agricolo e zootecnico abruzzese, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro e il futuro di tutto il comparto”. A lanciare l’allarme sono Paolo Sangermano, della segreteria regionale Cisl, e Feliciantonio Maurizi, segretario generale aggiunto Fai-Cisl. “L’ultima legge finanziaria regionale, all’articolo 14″, fanno notare Sangermano e Maurizi, “stabilisce lo stanziamento di 750 mila euro destinati ai tre Centro di ricerca regionali del settore agricolo (Cotir, Crab e Crivea), 644mila euro in favore dell’Associazione regionale allevatori e un’altra sostenziosa fetta di finanziamenti per il dragaggio del porto canale di Pescara. La giunta regionale ha assegnato, con delibera 145 del 25 febbraio scorso, tali fondi, che sarebbero serviti a coprire il pagamento delle numerose mensilita’ arretrate ai dipendenti dei Centro di ricerca regionali e all’Associazione allevatori, nonche’ a garantire i servizi che tali enti erogano alle imprese agricole abruzzesi in campo agro-alimentare e zootecnico e al completamento del dragaggio del porto canale di Pescara”. Fondi che sono stati bloccati. “L’assessorato al bilancio”, spiegano i sindacalisti Cisl, “avrebbe espresso parere negativo rispetto all’erogazione dei finanziamenti previsti, bloccando di fatto i pagamenti. Vogliamo sapere”, incalzano Sangermano e Maurizi, “il motivo di tale diniego, visto che le assegnazioni sono state stabilite nell’ambito di una legge finanziaria e derivano da stanziamenti dell’agenzia agricola Agea, assegnati alla Regione per il settore agricolo. Chiediamo la rimozione immediata di tali ostacoli e lo sblocco delle somme destinate al comparto agricolo: in gioco c’e’ il futuro di 77 lavoratori dell’Associazione allevatori e una cinquantina di dipendenti dei Centri di ricerca, senza stipendio da mesi. Anche il dragaggio del porto canale di Pescara e’ fondamentale. Non vorremmo”, concludono Sangermano e Maurizi, “che la Regione pensasse di dirottare i fondi destinati all’agricoltura su altri settori”.