Avezzano. Impianto a biomasse in viaggio verso l’aula del Consiglio di Stato. Un’azione legale necessaria perché il Tar aveva dichiarato “perento”, cioè scaduto, il ricorso presentato negli anni scorsi dall’amministrazione Floris. Il termine ultimo c’era stato a cavallo tra le due amministrazioni. Ora, analizzate le carte del progetto di riconversione dell’ex zuccherificio “incompatibile con la vocazione agricola del Fucino e palesemente anti-economico”, il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, attraverso l’avvocatura del Comune, chiama in campo il Consiglio di Stato. Obiettivo: ottenere l’annullamento della decisione del Tribunale Amministrativo regionale. Alla base del ricorso presentato dai legali del Comune, Giampiero Nicoli e Antonio Milo, la mancata riunione del precedente atto del Comune di Avezzano con i procedimenti relativi alla stessa causa (art. 273 c.p.c.) o connessi (art. 274) presentati dall’amministrazione comunale di Luco dei Marsi e dalle associazioni ambientaliste. Il Tar, quindi, secondo i legali dell’Ente, una volta appresa la domanda di riunione dei ricorsi 13/2011 e 359/2011 a quello iscritto per primo (il 624/2010), peraltro depositato solo sei mesi dopo, cioè nel luglio del 2011, avrebbe dovuto comunque provvedere d’Ufficio alla riunione e non dichiarare la perenzione del secondo ricorso, che fra l’altro contiene una parte di argomenti analoghi a quelli svolti dal Comune in fase di costituzione del ricorso 359/2011 della Power Crop. Parola al Consiglio di Stato, quindi, mentre il sindaco prepara una proposta “alternativa al progetto a biomasse. Un territorio che vuole crescere”, afferma Giovanni Di Pangrazio, “deve superare la fase attuale proponendo alternative percorribili in sintonia con il nostro territorio e non contro. Avendo analizzato ciò che occorre alla nostra comunità proporrò delle alternative utili al territorio fucense e ai cittadini di tutta la Marsica. Chiamerò tutti i sindaci per una valutazione comune con l’obiettivo di intraprendere un percorso condiviso in grado di non far perdere risorse che creano occupazione”.