Avezzano. Luci e ombre sulla vertenza Micron dopo l’incontro al ministero per lo Sviluppo economico. Il direttore generale della Micron, Sergio Galbiati, ha presentato il Piano industriale su cui però restano incognite che hanno provocato il dissenso dei sindacati, già contrariati per non essere stati coinvolti in modo adeguato nella cessione a Lfoundry. L’azienda ha parlato di 25-30 per cento di esuberi, che corrisponderebbe a 405-487 lavoratori. Ma poi Galbiati ha citato la cifra di 380 lavoratori. La cassa depositi e prestiti parteciperà all’operazione finanziaria. Insomma, i dubbi sul futuro dei lavoratori restano e la confusione anche. Per quanto riguarda la composizione del nuovo management italiano che andrà a comporre la join venture Micron-Lfoundry, dall’incontro è emerso che il 55 per cento delle quote faranno capo a Galbiati, mentre il restante all’attuale responsabile dello stabilimento di Avezzano Riccardo Martorelli. Si è parlato, poi, di un contratto di ricerca per i lavoratori, così come auspicato dal Ministero, che verrebbe girato dalla Micron alla nuova società con la garanzia della cassa depositi e prestiti. La fase di cassa integrazione, secondo i sindacati, alla luce del piano esposto dall’azienda, sarebbe lungo e tortuoso. L’acquisizione sarà terminata nel giro di due mesi mentre il prossimo incontro si terrà entro un mese. Una conferenza stampa dei sindacati è stata fissata per domani mattina alle 10 in Comune. All’incontro erano presenti esponenti politici di tutti i livelli (Comune, Provincia e Regione), oltre al sottosegretario Claudio De Vincenti ed il viceministro Michel Martone.