Avezzano. C’è tutta la vita di don Antonio Sciarra negli oggetti, nelle foto e nei colori della sala del seminario utilizzata dal Servizio missionario diocesano che ieri il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, ha intitolato al missionario scomparso lo scorso anno. Una vita a servizio del prossimo, delle persone bisognose, dei dimenticati ai quali portare la parola di Dio. Un grande arcobaleno avvolge decine di foto dove si racconta la missione di don Antonio in Albania e poi statuine, stoffe, piccoli souvenir che il sacerdote ha raccolto in giro per il mondo durante la sua opera pastorale. Commozione, ma anche stupore, nel trovare all’interno della sala allestita grazie all’aiuto di Rindertimi e di tanti volontari delle foto dei primi missionari martiri della chiesa dei Marsi partiti da questa terra con l’obiettivo di evangelizzare i cittadini del mondo. Nella piccola stanza all’interno del seminario si continuerà a lavorare instancabilmente per le missioni della diocesi all’estero, proprio come ha fatto don Antonio Sciarra per decenni in Albania. Prima dell’intitolazione della sala, alla quale hanno preso parte centinaia di fedeli e amici del missionario, è stata celebrata la XXVIII Giornata mondiale della gioventù diocesana con la Via Crucis all’interno del seminario. I giovani, protagonisti dell’animazione liturgica, a ogni stazione hanno ricordato la vita dei missionari e il loro sacrificio in nome di Dio. Il vescovo, guida della Via Crucis, ha poi accolto i 22 giovani che partiranno per la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. Sono stati loro, al termine della funzione, a portare la croce posizionata sulla scala del seminario e illuminata dalle luci delle fiaccole.