Avezzano. La seconda sezione della Cassazione ha annullato le misure cautelari nei confronti dell’ex assessore all’urbanistica, Vincenzo Ridolfi, del tecnico Massimo De Sanctis, del professionista Paolo Santoro e dell’imprenditore Goffredo Mascitti, accusati di truffa aggravata per i lavori di realizzazione del nuovo municipio. I giudici, chiamati a pronunciarsi sul ricorso del pubblico ministero del Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, hanno annullato le richieste di arresti domiciliari ma allo stesso tempo hanno rinviato il procedimento davanti al tribunale del riesame dell’Aquila, in diversa composizione, ai fini di valutare le ulteriori prove dedotte dalla difesa.
A ottobre il tribunale del riesame si era già pronunciato sulla questione e aveva annullato tre delle quattro ordinanze cautelari presentate dal gip di Avezzano. Secondo l’accusa, i costi per la realizzazione della struttura di via Aldo Moro sfiorano i 10 milioni, il doppio rispetto all’iniziale appalto. Ora il riesame dovrà decidere di nuovo sulla question, ma saranno giudici diversi da quelli che hanno emesso la sentenza la volta precedente. La cassazione ha poi annullato, stavolta senza rinvio, la misura cautelare del divieto di dimora ad Avezzano nei confronti dell’ex componente di giunta Ridolfi. Per quanto riguarda l’iter processuale, il tribunale di Avezzano ha accolto la richiesta di rito abbreviato condizionato per i tre imputati De Santis, Mascitti e Santoro. Ci sarà, infatti, un’integrazione degli atti d’indagine con l’esame da parte di consulenti di parte e di un perito nominato dal tribunale nel corso della prossima udienza che è stata aggiornata al 17 luglio. Vincenzo Ridolfi, sempre accusato di truffa aggravata, ha scelto invece il rito ordinario. Ridolfi era difeso dagli avvocati Roberto Verdecchia e Alfredo Iacone, De Santis da Hebert Simone, Santoro da Mario Petrella e Mascitti da Domenicantono Angeloni e Attilio Cecchini.