Avezzano. Non basta più insegnare storia o matematica nelle scuole di oggi. E’ necessario anche parlare di razzismo e integrazione. Le classi degli istituti della Marsica, come del resto d’Italia, infatti, sono sempre più multietniche e per questo l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale) della presidenza del consiglio dei ministri ha pensato di entrare nelle scuole e di proporre ai ragazzi una riflessione sui pregiudizi raziali. I ragazzi della scuola Marini, uniformati da una maglia verde speranza contro il razzismo, si sono ritrovati così a guardare sit-com dove veniva evidenziato il problema dell’emarginazione e a ragionare con Alessandro Pistecchia, dell’Università La Sapienza di Roma, e con Bruno Morelli, artista avezzanese di etnia rom, sulle diverse sfaccettature della convivenza di uno o più popoli diversi. Il pittore ha raccontato il suo percorso di crescita e vari episodi della sua vita. Interesse e curiosità hanno destato i filmati proiettati appositamente nelle classi e le domande che gli stessi ragazzi hanno rivolto a Morelli. Gli interrogativi, spesso posti da studenti stranieri della Marini, hanno evidenziato come, nonostante l’integrazione sia molto curata da insegnanti e genitori, ancora oggi nella società moderna avere la pelle più scura o un accento diverso può essere motivo di derisione. Incoraggianti e stimolanti sono state le parole di Morelli il quale ha evidenziato come lui anche tutti i ragazzi di etnie diverse non si devono sentire italiani o stranieri ma devono essere semplicemente se stessi. Al termine della mattinata i ragazzi sono stati coinvolti in un gioco interattivo nel quale sono state messe in evidenza le difficoltà che oggi incontrano i lavoratori che hanno famiglia nel paese d’origine e devono “sbarcare” il lunario tra problemi e scelte spesso non facili.