L’Aquila. A L’Aquila presso l’Auditorium Dompé, si è tenuto il Forum organizzato dall’Ocse/Università di Groningen per la presentazione del rapporto “L’azione delle politiche a seguito di disastri naturali: aiutare le regioni a sviluppare resilienza” conclusivo del Progetto “Abruzzo 2030. Sulle ali dell’Aquila”. “L’analisi rappresenta, per la comunità regionale, un’importante occasione di riflessione. Il rapporto incita la Regione ad avere il coraggio di compiere un salto culturale, attraverso numerose priorità chiavi sulle quali convergere, per assicurare una strategia comune al fine di garantire lo sviluppo dell’Abruzzo. La vera sfida per il sistema produttivo abruzzese resta la competitività e la capacità d’innovazione – afferma il Segretario della CISL Abruzzo – Maurizio Spina-. È necessario fare sistema, mettendo in discussione le vecchie certezze che si traducono spesso in un localismo immaturo. L’Abruzzo è un territorio frammentato, una caratteristica che mette in crisi il modello regionale e richiede una fase necessaria di profondo cambiamento, completando i processi riformatori e assumendo il coraggio di fare scelte difficili. Queste sono le premesse per ricreare le condizioni e una nuova visione di sviluppo. “La frammentarietà dell’apparato amministrativo in Abruzzo deve essere ridotta: ci sono 111 comuni con meno di 1.000 abitanti su una popolazione di 1.300.000 persone, è un modello inadeguato. L’unione dei comuni deve essere obbligatoria per garantire servizi efficienti ai propri cittadini. Le province devono essere completamente abolite e non cadremmo nell’assurdità se pensassimo ad una macro-regione adriatica dell’Italia centrale con le Marche e il Molise, – continua Spina” viste le scarse risorse del bilancio regionale. Il sistema Universitario si deve aprire alla federazione degli Atenei e all’Istituto di Alta Formazione di Fisica Nucleare del Gran Sasso, perché è impensabile che in una Regione così dimensionata, continuano ad esistere tre università. È un soggetto importante per il futuro della nostra regione, svolge un ruolo determinante nell’ambito dello sviluppo economico e sociale. In un periodo di evidenti e gravi carenze di risorse economiche pubbliche, l’università necessita di un’ottimizzazione che punti a creare poli di eccellenza ed è chiamata, con le altre istituzioni, a creare le condizioni di un’alleanza per la crescita di qualità e di innovazione del territorio, nel mondo produttivo, nella ricerca, nei servizi e nella cultura. La frammentarietà della governance si estende al sistema produttivo, al sistema dei sevizi e al credito. Le basi per una nuova politica di sviluppo si consolidano solo con il completamento di nuovi strumenti di politica economica regionale: poli per l’innovazione, reti d’impresa, riforma dei confidi, consorzi industriali etc. Questi strumenti devono essere capaci di produrre alta progettualità e creare profonde sinergie. L’Europa per la Regione riveste un ruolo fondamentale, essendo i fondi strutturali le uniche risorse disponibile per lo sviluppo. Nella nuova programmazione 2014-2020 all’Abruzzo deve essere riconosciuto lo status di regione in transizione: una posizione che favorisce una linea di finanziamento della politica di coesione con risorse aggiuntive fondamentali per il futuro. Risorse europee che potranno essere destinate anche per il completamento del sistema infrastrutturale che registra forti carenze a partire dall’alta velocità ferroviaria. “Infine, la ricostruzione di L’Aquila rappresenta, sul piano economico ed occupazionale, un’occasione fondamentale per la crescita dell’intera Regione. E’ necessario che si realizzi un crono programma di lavoro costruito sul valore della trasparenza poiché, secondo le dichiarazioni del Ministro Barca, il 15 aprile ci sarà l’assegnazione di una parte importante delle risorse per la ricostruzione. Il sindacato è pronto ad aprire un confronto serrato con tutti i sindaci del cratere, perché i cittadini devono conoscere i tempi e le modalità con cui la ricostruzione sarà portata avanti, e costruire un fronte comune nei confronti del Governo per l’erogazione di adeguate risorse- conclude il Segretario della CISL Abruzzo”.