Avezzano. Il country manager di Micron in Italia, Sergio Galbiati, intervenendo sulla vertenza per chiarire la sostanza delle sue affermazioni durante il convegno all’Aquila per il Forum Ocse-Università di Groningen, accusa le istituzioni di aver alimentato il panico piuttosto che analizzare il problema da risolvere. Allo stesso tempo, però, chiarisce di non aver mai accusato i lavoratori. “Il mio j’accuse”, spiega Galbiati, “non era certo rivolto ai dipendenti. Ho utilizzato una metafora che recita: “aquile e tacchini hanno entrambi le ali ma le aquile in volo catturano i tacchini a terra e li mangiano e per di più in futuro, per volare, le ali di tacchino non basteranno”.
Nel pieno di una vertenza infuocata che sta vivendo i momenti più delicati con l’acquisizione da parte di Lfoundry, arriva una puntualizzazione sul suo intervento perché, secondo il manager, ne sarebbe stato travisato il senso. “La mia”, spiega, “non era certo un’accusa rivolta ai dipendenti. Ho invece evidenziato la mancanza di sensibilità e di visione di certi stakeholders locali e di alcune istituzioni che pur avendo le “ali per volare” hanno preferito alimentare il panico piuttosto che impegnarsi nel fare un’analisi approfondita del problema da risolvere.
Il riferimento, oltre a dei gruppi di interesse locali, è agli enti che hanno chiesto un tavolo di confronto prima che la vendita fosse portata a termine. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio che ha chiesto di riaprire il tavolo accusando Galbiati di non rispettare il territorio.
“Ho sempre detto che la competizione su questo tipo di settore”, ha sottolineato Galbiati, “è una competizione di sistema, che altri paesi sono più competitivi di noi perché il loro sistema territoriale è più competitivo, abbiamo provato da sempre a rilanciare questo concetto tramite la Fondazione Mirror, che alcuni degli stessi attori del mondo politico e istituzionale hanno anche sostenuto in passato con la loro presenza. Ma a poco è servito, perché quando si è trattato di fare sistema veramente, non solo hanno negato il supporto al management della Micron, ma lo hanno spesso accusato. Questo”, conclude Galbiati, “era il senso del mio intervento”.
La vicenda Micron è a un punto chiave per il futuro dei 1.600 lavoratori. La Micron che intende scommettere con forza sull’opzione del management buyout con un ruolo di primo piano per l’attuale country manager Sergio Galbiati. La Lfoundry, invece, punterebbe a spostare l’asse del pacchetto azionario la Germania. Su questo punto le fasi della transazione non sono state ancora chiare.