Avezzano. “Gli unici Tacchini che conosciamo è Sergio!”. Replica così la Cgil alle accuse di Galbiati giocando sul nome del famoso stilista Sergio Tacchini ma anche con quello del capo della Micron Sergio Galbiati.
“Capiamo che è difficile accettare il fallimento del progetto M3 (Metodologia Micron per la Marsica) e ci si possa sentire come “Calimero””, si legge in una nota della Fiom Cgil provinciale, “in ogni caso, nell’esprimere solidarietà a chi non è riuscito a portare la propria metodologia nella Marsica e ritenendo opportuno che superi questo difficile momento facendosene una ragione, consigliamo un’ottima terapia: accettare il confronto. Tale terapia, oltre a migliorare l’umore individuale, potrebbe fugare i dubbi che attanagliano i lavoratori. Continuare ad eludere il confronto è un errore, infatti, mentre qualcuno dà lezioni al nostro Territorio ci troviamo davanti all’ennesimo paradosso: smentita non arrivata, amara conferma”.
Secondo il sindacato, “qualche mese fa, l’8 novembre 2012, veniva pubblicato su un blog specializzato il sunto di una intervista al vice presidente e direttore generale della divisione mobile di Aptina, Farshid Sabet, in cui lo stesso dichiarava che la società si sarebbe rifornita di sensori d’immagine prodotti nello stabilimento di TSMC su wafer a 300mm”. La Fiom ritenne opportuno diffondere la notizia e porsi domande sulle conseguenze che questa scelta avrebbe necessariamente prodotto per il sito di Avezzano. “Per tutta risposta”, spiegano dal sindacato, “l’alta dirigenza di Fab9 e alcuni personaggi esterni all’azienda si premurarono di dire che si trattava di un malinteso e che sarebbe seguita una pronta smentita. Stiamo ancora aspettando!”.
Da allora si sono susseguiti numerosi avvenimenti, più o meno importanti per il futuro dello stabilimento marsicano. “Oggi, a distanza di tempo”, continuano dalla Cgil, “ci sembrano “stranamente” ben incastrati temporalmente i due articoli, i cui link riportiamo in fondo alla pagina, e l’annuncio di “vendita” di Micron Italia a LFoundry.
In questi articoli non solo si annuncia che Aptina produrrà i propri sensori di immagine nello stabilimento TSMC ma che questi prodotti saranno realizzati utilizzando una tecnologia rivoluzionaria. Queste cose non si fanno in una notte e nemmeno in 6 mesi… A questo punto una nuova domanda sorge spontanea: Aptina, oltre a garantire la “prelazione” degli impianti, continua a trovare conveniente l’impegno produttivo per lo stabilimento di Avezzano?”.