Avezzano. A sostenere la candidatura alla Camera del consigliere regionale marsicano Daniela Stati arriva il presidente della Camera. “In vesti istituzionali”, ha tenuto a precisare non entrando nel vivo della polemica politica. Fini è stato accolto dal sindaco Gianni Di Pangrazio in veste ufficiale e che ha fatto gli onori di casa per poi procedere con un lungo intervento sulla questione economico-amministrativa. Il presidente della Camera ha a sua volta toccato tutti i temi che riguardano la situazione politica dell’Italia.
Fini ha chiarito la sua posizione ad Avezzano e la sua presenza esclusivamente in vesti di presidente della Camera. “Non posso entrare in un dibattito politico acceso”, ha spiegato, “ma ciò non mi impedisce di fare alcune osservazioni di carattere generale”.
Parlando della crisi finanziaria e citando il governatore della Bce, Mario Draghi, chiamato in causa dal sindaco, e che ha parlato in queste ore di “miglioramento dei mercati finanziari”, il presidente della Camera ha affermato che “la crisi finanziaria è stata tamponata”, aggiungendo però che “bisogna essere consapevoli che, se pure siamo al riparo da un temporale di carattere finanziario, rimane la crisi economica e ci sono le avvisaglie di una questione sociale”.
Ha spiegato che l’Italia si trova in “un’epoca profondamente diversa da quella di 30 anni fa, caratterizzata dalla globalizzazione. Serve integrazione europea”, ha aggiunto, “per uscire dalla crisi, mentre uscire dall’euro sarebbe un disastro. E’ necessario favorire le piccole e medie imprese e permettere loro di accedere al credito dopo aver creato un fondo di garanzia affinché un piccolo imprenditore si veda finanziato un progetto”.
Ha poi affermato che “prima di promettere, di dare, di restituire bisogna onorare i propri debiti”. Il riferimento era ai tempi biblici della pubblica amministrazione per saldare i debiti”
Daniela Stati, affiancata da Daniele Toto, coordinatore regionale di Fli, ha parlato della necessità di salvaguardare il territorio. “I traditori non siamo noi”, ha affermato, “ma non potevamo stare con un uomo solo al comando, convinto che tutti debbano piegarsi a lui. Ma noi non ci siamo piegati. Il nostro territorio è stato privato di tutto, ci hanno tolto la Asl numero 1, l’interporto, l’Arssa, ora lo stanno facendo con la Micron. Noi crediamo in invece in questo progetto e per questo vogliamo essere i primi attori a salvaguardia di questo territorio”.