Avezzano. Una rete di defibrillatori per rendere la città più sicura, ma anche la formazione di personale addetto all’utilizzo dei macchinari semiautomatici e i corsi per la prevenzione anche nelle scuole di Avezzano e della Marsica. Il progetto, denominato “Le nuove frontiere della prevenzione cardiovascolare e della rianimazione cardiopolmonare”, è stato presentato nel corso di un incontro che si è tenuto al Noà di via Corradini alla presenza del sindaco Gianni Di Pangrazio e di esperti del settore. In Italia si stimano siano circa 150mila ogni anno i morti da malattia coronarica sconosciuta di cui l’85 per cento dei casi dovuta a fibrillazione ventricolare. Per questo motivo la formazione di personale e la presenza di defibrillatori semiautomatici sono iniziative che permettono di salvare la vita a tante persone. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è una sorta di chiamata alle armi per rivitalizzare l’impegno verso la rianimazione cardiopolmonare di cui si parla tanto ma si fa poco. L’American heart association (Aha), sta realizzando il più grande training network mai immaginato con l’obiettivo di addestrare 20 milioni di persone all’anno che da spettatori diventeranno soccorritori attraverso centri autorizzati. L’Aha è un’organizzazione statunitense non a scopo di lucro che si occupa di ridurre le morti causate da problemi cardiaci e ictus e ha all’attivo investimenti per oltre 500 milioni di dollari nella ricerca e nella divulgazione delle conoscenze utili per gli utenti. “C’è la necessità della formazione e di una educazione universale e permanente”, ha affermato il cardiologo Stefano Guarracini “perché la sopravvivenza dipende dalla precocità dell’intervento. La battaglia per la vita o la morte del paziente è vinta o persa sul campo”. L’ambizione dell’amministrazione comunale è di fare di Avezzano una città cardioprotetta come già lo sono Piacenza o recentemente Milano, dove 250 defibrillatori semiautomatici sono stati distribuiti per garantirne la presenza nei luoghi più affollati come piazze, luoghi pubblici, scuole, tribunale, stazione. Per l’utilizzo ottimale, però, serve un vero e proprio esercito di volontari che abbiano svolto il corso, almeno mille persone su tutto il territorio. Sono inoltre stati programmati corsi di formazione nelle scuole. In quella fascia di età, infatti, si formalo stile di vita della persona con i fattori di rischio che cominciano a radicarsi: alimentazione scorretta, abuso di alcol e fumo, sedentarietà. Inoltre gli studi più recenti hanno mostrato che molti di questi fattori di rischio sono gli stessi del cancro. Al riguardo, con il patrocinio dell’amministrazione, Il dottor Leonello Guarracini, a titolo di volontariato, sta realizzando il progetto “Guadagnare salute” per la prevenzione coinvolgendo anche inseganti e famiglie. Secondo ulteriori studi è stato dimostrato che la crisi economica fa aumentare i comportamenti disfunzionali e maladattativi soprattutto nelle fasce più svantaggiate e povere.