Avezzano. Vertice segreto alla Micron con i vertici della Lfoundry, l’azienda acquirente dello stabilimento di Avezzano. Il leader della società, Gerhard Spitzlsperger, secondo fonti non ufficiali avrebbe visitato la Micron di Avezzano insieme a una delegazione di imprenditori tedeschi. Spitzlsperger è il cofondatore della società. Il gruppo dirigente sarebbe arrivato nella Marsica per analizzare lo stato dello stabilimento. L’azienda non ha confermato che ci sia stato l’incontro tentando di mantenere segreta l’operazione. La notizia è però trapelata e alcuni lavoratori hanno visto la delegazione della società tedesca aggirarsi tra i reparti del sito marsicano della multinazionale americana.
Secondo quanto annunciato dall’azienda e dal direttore di Micron Italia, Sergio Galbiati, insieme al direttore dello stabilimento di Avezzano Riccardo Martorelli durante l’incontro a Roma nella sede del ministero dello Sviluppo economico, la cessione dello stabilimento dovrebbe avvenire entro marzo.
Spitzlsperger e i suoi collaboratori avrebbero potuto portare a termine l’accordo per la cessione. La delegazione sarebbe ancora in città e alloggerebbe in un hotel alla periferia di Avezzano.
La LFoundry è stata fondata nel 2008 sull’ex stabilimento di Renesas che si trova a Landshut, in Germania. Nel 2010 ha acquisito LFoundry Rousset della Atmel, nello stabilimento in Francia. Nel 2012, grazie alla concretizzazione di diversi progetti su larga scala, LFoundry ha manifestato l’intenzione di investire un totale di 25 milioni di euro sull’innovazione per i prossimi tre anni. I suoi ultimi sviluppi includono LF110 PDK (un nuovo kit di Design) per il processo di alluminio 110nm con un optional da 90nm per sensori di immagine. Lfoundry, secondo le stime di organi di settore, avrebbe una capacità di circa 20.000 wafer al mese, ma con lo stabilimento di Avezzano questa potenzialità potrebbe aumentare.
Nell’azienda intanto continua la cassa integrazione a rotazione per 700 dei 1.623 dipendenti. I lavoratori hanno contestato le modalità scelte perché non c’è una rotazione equa tra tutti i dipendenti.