Celano. Si è svolta presso l’auditorium Fermi di Celano, come preannunciato nei giorni scorsi, l’assemblea pubblica indetta dal Comitato cittadino “ A tutela di Celano – Acqua Nostra” che da mesi sta seguendo la vicenda installazione contatori e la gestione delle reti idriche della città castellana. All’incontro, moderato dall’avvocato Francesco Innocenzi quale componente del Comitato, hanno partecipato esponenti della maggioranza e della minoranza consiliare. Gianvincenzo Sforza, fondatore del Comitato e suo portavoce, ha illustrato in una relazione il lavoro svolto in questi mesi dal sodalizio cittadino e quali ulteriori iniziative verranno intraprese nelle prossime settimane a tutela degli interessi della collettività celanese. Ribadita la volontà di chiedere all’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Piccone, la convocazione di un apposito Consiglio Comunale dove discutere le proposte e le rivendicazioni avanzate da una apposita petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini e presentata dal Comitato il 4 dicembre 2012. Il Comitato chiede che a fronte dell’installazione dei contatori vengano riconosciuti all’utenza alcuni significativi benefici tutti legittimi e suffragati dalle leggi. “Al Comitato, che agisce in rappresentanza della stragrande maggioranza dei celanesi- ha dichiarato Sforza- interessa soprattutto regolamentare con un atto specifico l’esercizio della captazione delle acque nella sorgente Fontegrande fatta dal Cam”. Altro aspetto dibattuto nell’assemblea è stato quello del pagamento delle somme dovute dal Cam al Comune di Celano: circa unmilione e quattrocentomila euro. Questo aspetto e il suo rispetto è basilare- come hanno sottolineato i presenti alla riunione- per la continuazione dei rapporti tra Cam e Comune in quanto regolato da un accordo sottoscritto tra i due Enti e che oggi non può essere rinnegato. “I cittadini di Celano- ha dichiarato Sforza- si trovano nella situazione paradossale di aver conferito all’Ato le reti poi affidate al Cam, permesso la captazione delle acque nelle sorgenti presenti nel suo territorio, vedersi installati i contatori per il rilievo dei consumi delle acque da essi stessi concesse, pagare le bollette dei consumi al Cam e non ricevere le somme pattuite a suo tempo attraverso un accordo commerciale; una situazione non più tollerabile e che, se non sanata da parte del debitore Cam, potrebbe innescare qualche sommossa popolare atta a rientrare in possesso delle reti e delle sorgenti”. Durante l’assemblea ha preso la parola il consigliere Giuseppe Cleofe che ha illustrato la sua mozione presentata in Consiglio Comunale che, tra le altre cose, chiede il fallimento del Cam. Molto apprezzato l’intervento di Carlo Cantelmi, fatto a nome del Gruppo consiliare d’opposizione, che si è detto d’accordo a che il Cam ottemperi al pagamento di quanto dovuto. L’intervento dell’assessore Santilli ha chiarito che l’amministrazione sta già operando per tutelare gli interessi dei celanesi e, nel ringraziare il Comitato per il suo impegno, ha dichiarato che iniziative importanti intraprese dallo stesso Comitato saranno appoggiate dall’esecutivo comunale che non ha nessuna intenzione di perdere le somme che gli sono dovute. Il presidente del Consiglio Comunale, Angela Taccone, si è detta pronta a convocare un Consiglio comunale per discutere la petizione popolare presentata dal Comitato e sottoscritta da migliaia di cittadini di Celano. L’assemblea, al termine della riunione, ha approvato un documento nel quale si invita il Consiglio Comunale a discutere e approvare al più presto la petizione popolare a suo tempo presentata e ad agire verso gli Enti coinvolti e a fare ogni azione verso il Cam per recuperare le somme da incassare. Il documento approvato dall’assemblea di venerdì scorso sarà inviato al Prefetto per renderlo edotto, in via preventiva, che la popolazione celanese, attraverso il Comitato, attuerà forme di protesta anche eclatanti per vedere riconosciuti i propri diritti di cittadinanza attiva.