Avezzano. Cam ancora sotto il fuoco incrociato delle varie “anime” politiche che gestiscono l’ente con lo scopo di risanare il maxi debito di oltre 50 milioni. La nomina del nuovo amministratore delegato, Luca Ciarlini, arrivata dopo le dimissioni lampo del suo predecessore, non piacciono all’ex assessore del Comune di Avezzano, Maurizio Bianchini, uomo vicino al presidente del Cam Lorenzo De Cesare. In sostanza, il consiglio di gestione si sente defraudato dei propri poteri perché secondo loro il ruolo dell’amministratore avrebbe troppe cariche per l’amministrazione dell’ente.
“La gestione del Cam”, spiega Bianchini, “è stata affidata in “toto” nelle mani di un solo uomo: a Luca Ciarlini, ex Alitalia, ora nelle vesti di direttore generale e amministratore delegato del Consorzio acquedottistico marsicano, l’Assemblea dei Soci, su proposta del Sindaco di Tagliacozzo (centro destra), ha affidato tutte le deleghe gestionali e operative. In buona sostanza un uomo solo al comando espoliando gli altri due componenti del consiglio di gestione, Lorenzo De Cesare (Presidente) e Giuseppe Venturini (Consigliere) che, in queste prime settimane alla guida del Cam, hanno avviato un’azione forte per ridurre le spese esterne e battere cassa verso i debitori”.
La nuova formula gestionale registra le contestazioni dell’Alleanza di centro per Avezzano: “questa scelta di concentrare tutte le deleghe nelle mani dell’amministratore delegato risulta perlomeno singolare, sicuramente contradittoria”, attacca il coordinatore del Movimento Civico Alleanza di centro per Avezzano, Maurizio Bianchini, “visto che fino a qualche giorno fa quei sindaci contestavano il Presidente del Cam accusandolo ingiustamente, avendo egli sempre agito collegialmente, di operare da solo. Desta perplessità anche la mancata discussione dell’importante relazione predisposta dal Consiglio di Gestione per prendere atto delle criticità della società e confrontarsi sulle proposte mirate a risanare il Cam. Forse la trasparenza del Presidente De Cesare non era garanzia di parzialità per chi, come l’Assessore regionale al ciclo idrico, Angelo Di Paolo che ha seguito tutti i lavori assembleari con un suo collaboratore dipendente del Cam. Ora i cittadini aspetteranno le soluzioni operative che Ciarlini vorrà proporre: al Presidente De Cesare non rimane altro che vigilare sul suo operato.
Ciarlini, così come il suo predecessore, Flavio De Luca, che alla fine non ha accettato l’incarico, è stato paracadutato sulla plancia di comando della società di gestione del ciclo idrico integrato dalla Capitale. Con questa crisi di lavoro nella Marsica, dove vivono tanti professionisti di alto livello, che hanno inviato il curriculum sperando di essere prescelti”, conclude Bianchini, “i sindaci del Pdl, forse consigliati dall’alto, invece di affidare l’incarico a un marsicano hanno preferito mettere la sorte del Cam, senza neanche effettuare una graduatoria di merito, nelle mani di un tecnico esterno che non ha alcuna conoscenza del territorio”.