Avezzano. Alle difficoltà dovute alla situazione economica generale, dopo l’Imu presto avremmo a che fare con la Tares (Tributo comunale su rifiuti e servizi) che andrà a sostituire la Tarsu (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani), la Tia1 (Tariffa di Igiene Ambientale) e la Tia2 (Tariffa Integrata). Ma alle funzioni di quest’ultime (coprire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti), si introdurrà un nuovo vero e proprio tributo statale per i “servizi indivisibili comunali” come ad esempio la cura del verde, l’illuminazione e la manutenzione delle strade, calcolato in 30 centesimi per ogni metro quadrato dell’immobile, importo che i comuni potranno incrementare fino a 40 centesimi. Con l’entrata della Tares si può ipotizzare un aumento della tassa da un minimo del 15% ad un massimo del 45%, poiché con la tariffa va garantita la copertura dell’intero costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si dovranno finanziare i cosiddetti servizi invisibili. Ad aggravare la situazione vi è anche il fatto che la Tares non sembra prevedere alcune riduzioni previste dai vecchi regolamenti sulle superfici non utilizzate che non producono rifiuti, con un conseguente aggravio non sostenibile per le attività già provate dalla crisi. “La pressione fiscale sta raggiungendo livelli insopportabili per tutti, vanificando la capacità di consumo della maggior parte delle persone sempre più trascinate verso il disagio sociale e le imprese verso la carlochiusura. Per questo motivo Confesercenti”, attaccano il Presidente ed il Direttore Provinciale, Alfredo Pagliaro e Carlo Rossi, “chiede di rivederne i parametri del tributo per non penalizzare ulteriormente il tessuto produttivo. Che la crisi ponga sotto gli occhi di tutti la necessità di un riforma complessiva delle Istituzioni per renderle moderne, efficienti meno costose e più vicine ai cittadini è palese. Per farlo è indispensabile partire dallo Stato centrale e spostare il tiro sulle responsabilità politiche, che non si annidano solamente negli enti locali, il cui ruolo non andrebbe mortificato oltre misura. Una cosa però deve essere chiara: noi piccole imprese abbiamo già dato, e non vorremmo che si bussasse ancora alla nostra porta per chiedere ulteriori sacrifici. Leggiamo tutti i giorni, anche sulla stampa locale, della situazione, particolarmente difficile, che sta vivendo il tessuto economico e produttivo, in questo scorcio di campagna elettorale è il motivo ricorrente: bene allora si abbandoni la strada dell’improvvisazione e si dia corso ad una vera azione riformatrice. Il mondo produttivo si aspetta dalla politica e dalle istituzioni scelte ponderate e responsabili. Per tornare alla Tares ed all’aggravio ulteriore di costi che questa comporterà per case private, botteghe artigiane, negozi e capannoni, Confesercenti non farà mancare il massimo impegno per intervenire affinché l’impatto su imprese e cittadini di questa nuova gabella a tutti gli effetti, sia il meno pesante possibile. Chiederemo a tutti i Comuni della Provincia, ad iniziare dal Comune di Avezzano che, in fase di approvazione del Bilancio Preventivo 2013 si è già dotato di un regolamento sulla Tares, un incontro, per ribadire le nostre posizioni e, al contempo, cercare di comprendere le reali ricadute del provvedimento sulle nostre imprese. Vogliamo subito un confronto, aperto e franco, dal quale non dovranno essere escluse le associazioni imprenditoriali”.