Avezzano. Sulla vertenza Micron, che interessa mille e 624 lavoratori, è intervenuto anche e segretario regionale di SEL Gianni Melilla e i responsabili di Rifondazione Comunista. “La crisi della Micron di Avezzano è grave sia nel suo aspetto
quantitativo (ben 700 esuberi) che in quello qualitativo colpendo una delle aziende più importanti d’Italia in un settore strategico dell’industria manifatturiera”, ha commentato Melilla, “non a caso la Regione Abruzzo ha dato alla Micron il ruolo di capofila nel progetto del Polo di Innovazione sulle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione. E’ necessario che la Regione intervenga al livello nazionale per chiedere al Governo un intervento pubblico deciso e risolutivo in un settore strategico per la nostra industria nazionale. A supporto di tale iniziativa SEL chiede la convocazione immediata di un Consiglio regionale straordinario dedicato alla crisi della Micron e alle proposte concrete di una via di uscita che salvaguardi occupazione e sito industriale. Sel condivide la proposta di un Consorzio tra più soggetti industriali che vogliano investire sul sito marsicano. Lo stabilimento di Avezzano può essere una foundry di servizio per tutte quelle aziende che necessitano di produrre componenti di supporto a 200mm e che non hanno la capacità di sostenere investimenti enormi. La Micron deve completare il processo dei sensori di immagine CFA con la garanzia di un battente produttivo che possa garantire un’alimentazione degli impianti sufficiente al mantenimento delle produzioni. Attraverso questo impegno di Micron altri soggetti industriali potrebbero calibrare gli investimenti necessari per consentire la diversificazione dei prodotti da realizzare. Il Consorzio, con l’impegno essenziale di Micron, deve creare ad Avezzano un laboratorio di ricerca e sviluppo. Il Consorzio di Imprese consentirà una equa ripartizione delle spese di investimento e di gestione del personale. La promozione di questo consorzio per l’evidente importanza strategica nazionale deve far capo al Ministro delle Attività Produttive cui la compete la responsabilità della politica industriale italiana. La Regione deve giuocare un ruolo di supporto per le infrastrutture necessarie e per i processi di formazione. La salvaguardia dell’occupazione e di un sito industriale così importante non deve vedere la Regione, cioè la massima Istituzione abruzzese, latitante o distratta”. Se la prendono con Chiodi, invece, i responsabili dei circoli locali di Rifondazione Comunista accusandolo di non essersi impegnato abbastanza per il sito marsicano dell’azienda americana. “La latitanza del governo regionale sulle tematiche del lavoro sta intensificando i drammi occupazionali sofferti in Abruzzo. In questo contesto, la provincia de L’Aquila è quanto mai trascurata, mentre interi poli industriali, in questi anni, vengono dismessi”, hanno sottolineato il Segretario regionale PRC Abruzzo, Marco Fars e il Segretario provinciale PRC L’Aquila e Marsica, Francesco Marola, “la vertenza Micron è emblematica di una colpevole assenza della giunta regionale, che nemmeno si accorge di quanto sta avvenendo ad Avezzano: 700 esuberi annunciati ed il rischio concreto di chiusura dello stabilimento, che metterebbe sulla strada quasi 1.700 lavoratrici e lavoratori. Sarebbe un dramma economico e sociale che migliaia di famiglie non potrebbero sopportare e che sarebbe catastrofico per la marsica e per l’intero Abruzzo. Quella Micron è forse la più significativa vertenza abruzzese, sia per il rischio occupazionale numericamente più importante, sia perché la Marsica sta soffrendo in maniera particolare la crisi economica. Il disinteresse del governo regionale, si manifesta in più e diverse occasioni. Non solo con la sistematica assenza dalle vertenze e dagli incontri istituzionali e ministeriali per tentare di trovare soluzioni alle dismissioni aziendali. In questo senso il caso Micron non rappresenta, purtroppo, una novità. Chiodi ed i suoi assessori sono latitanti anche nelle vertenze Intercompel, Tecnhnolabs (per restare nell’aquilano), Sixty (Chieti) e molte altre. Questa giunta regionale mostra disinteresse per i drammi occupazionali regionali, mentre si rallegra nel diffondere dati con i quali si vorrebbe affermare una tenuta dei livelli occupazionali in Abruzzo. Ci sarebbe da chiedersi se si tratti di miopia politica o mirata propaganda elettorale. Probabilmente si tratta di entrambe le cose, con in più quella convinzione ideologica in stile Monti, che scarica i costi della crisi su lavoratori, pensionati e famiglie sempre più poveri. Sarebbe ora che Chiodi facesse sue le proposte (finora inascoltate) che i sindacati da molto tempo hanno avanzato e che le portasse negli incontri istituzionali. Insomma, Chiodi dovrebbe mettere da parte la sua campagna elettorale e occuparsi dei problemi degli abruzzesi, a partire dalle vertenze sparse sul territorio regionale. Rifondazione Comunista sostiene le lavoratrici ed i lavoratori della Micron e il loro presidio davanti il palazzo di una Regione colpevolmente latitante, impegnandosi a portare le ragioni della loro lotta nel consiglio regionale e in tutte le istituzioni in cui siamo presenti”.
quantitativo (ben 700 esuberi) che in quello qualitativo colpendo una delle aziende più importanti d’Italia in un settore strategico dell’industria manifatturiera”, ha commentato Melilla, “non a caso la Regione Abruzzo ha dato alla Micron il ruolo di capofila nel progetto del Polo di Innovazione sulle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione. E’ necessario che la Regione intervenga al livello nazionale per chiedere al Governo un intervento pubblico deciso e risolutivo in un settore strategico per la nostra industria nazionale. A supporto di tale iniziativa SEL chiede la convocazione immediata di un Consiglio regionale straordinario dedicato alla crisi della Micron e alle proposte concrete di una via di uscita che salvaguardi occupazione e sito industriale. Sel condivide la proposta di un Consorzio tra più soggetti industriali che vogliano investire sul sito marsicano. Lo stabilimento di Avezzano può essere una foundry di servizio per tutte quelle aziende che necessitano di produrre componenti di supporto a 200mm e che non hanno la capacità di sostenere investimenti enormi. La Micron deve completare il processo dei sensori di immagine CFA con la garanzia di un battente produttivo che possa garantire un’alimentazione degli impianti sufficiente al mantenimento delle produzioni. Attraverso questo impegno di Micron altri soggetti industriali potrebbero calibrare gli investimenti necessari per consentire la diversificazione dei prodotti da realizzare. Il Consorzio, con l’impegno essenziale di Micron, deve creare ad Avezzano un laboratorio di ricerca e sviluppo. Il Consorzio di Imprese consentirà una equa ripartizione delle spese di investimento e di gestione del personale. La promozione di questo consorzio per l’evidente importanza strategica nazionale deve far capo al Ministro delle Attività Produttive cui la compete la responsabilità della politica industriale italiana. La Regione deve giuocare un ruolo di supporto per le infrastrutture necessarie e per i processi di formazione. La salvaguardia dell’occupazione e di un sito industriale così importante non deve vedere la Regione, cioè la massima Istituzione abruzzese, latitante o distratta”. Se la prendono con Chiodi, invece, i responsabili dei circoli locali di Rifondazione Comunista accusandolo di non essersi impegnato abbastanza per il sito marsicano dell’azienda americana. “La latitanza del governo regionale sulle tematiche del lavoro sta intensificando i drammi occupazionali sofferti in Abruzzo. In questo contesto, la provincia de L’Aquila è quanto mai trascurata, mentre interi poli industriali, in questi anni, vengono dismessi”, hanno sottolineato il Segretario regionale PRC Abruzzo, Marco Fars e il Segretario provinciale PRC L’Aquila e Marsica, Francesco Marola, “la vertenza Micron è emblematica di una colpevole assenza della giunta regionale, che nemmeno si accorge di quanto sta avvenendo ad Avezzano: 700 esuberi annunciati ed il rischio concreto di chiusura dello stabilimento, che metterebbe sulla strada quasi 1.700 lavoratrici e lavoratori. Sarebbe un dramma economico e sociale che migliaia di famiglie non potrebbero sopportare e che sarebbe catastrofico per la marsica e per l’intero Abruzzo. Quella Micron è forse la più significativa vertenza abruzzese, sia per il rischio occupazionale numericamente più importante, sia perché la Marsica sta soffrendo in maniera particolare la crisi economica. Il disinteresse del governo regionale, si manifesta in più e diverse occasioni. Non solo con la sistematica assenza dalle vertenze e dagli incontri istituzionali e ministeriali per tentare di trovare soluzioni alle dismissioni aziendali. In questo senso il caso Micron non rappresenta, purtroppo, una novità. Chiodi ed i suoi assessori sono latitanti anche nelle vertenze Intercompel, Tecnhnolabs (per restare nell’aquilano), Sixty (Chieti) e molte altre. Questa giunta regionale mostra disinteresse per i drammi occupazionali regionali, mentre si rallegra nel diffondere dati con i quali si vorrebbe affermare una tenuta dei livelli occupazionali in Abruzzo. Ci sarebbe da chiedersi se si tratti di miopia politica o mirata propaganda elettorale. Probabilmente si tratta di entrambe le cose, con in più quella convinzione ideologica in stile Monti, che scarica i costi della crisi su lavoratori, pensionati e famiglie sempre più poveri. Sarebbe ora che Chiodi facesse sue le proposte (finora inascoltate) che i sindacati da molto tempo hanno avanzato e che le portasse negli incontri istituzionali. Insomma, Chiodi dovrebbe mettere da parte la sua campagna elettorale e occuparsi dei problemi degli abruzzesi, a partire dalle vertenze sparse sul territorio regionale. Rifondazione Comunista sostiene le lavoratrici ed i lavoratori della Micron e il loro presidio davanti il palazzo di una Regione colpevolmente latitante, impegnandosi a portare le ragioni della loro lotta nel consiglio regionale e in tutte le istituzioni in cui siamo presenti”.