Avezzano. Cosa c’è nell’acqua dei rubinetti di mezza Marsica che esce color marroncino da quasi cinque giorni? Dalle analisi si parla di batteri provenienti da esseri umani o, al limite animali. Batteri pericolosi per la salute umana. Dopo le polemiche nei comuni interessati (Cappadocia, Tagliacozzo, Sante Marie, Carsoli, Scurcola Marsicana, Magliano dei Marsi, Massa D’Albe Capoluogo, Capistrello e della Regione Lazio) a causa del mancato avviso alla popolazione, ora ci si chiede come è possibile che nell’acqua dei rubinetti di oltre 30mila abitanti ci siano batteri di origine organica, come risulta dalle analisi allegate (Analisi prot. 24982 del 30-11-12).
Da dove arrivano questi batteri fecali presenti nell’acqua che bevono i marsicani? A chiederselo sono in molti.
Le analisi non conformi dal punto di vista batteriologico sono riferite alle acque della Centrale di Captazione delle sorgenti del Liri.
C’è chi ritiene che i batteri fecali arrivino da Camporotondo o dall’abitato di Cappadocia. Ci si chiede se ci siano degli imof a Camporotondo e se il sistema fognario sia in buono stato, sempre se sia ovunque il sistema fognario. «Le rocce calcaree tipiche dei Monti Simbruini», spiega il geologo Christian Cannese, «sono caratterizzate da elevata permeabilità, elevata velocità di attraversamento, e basso potere “pulente” in caso di infiltrazione di eventuali acque inquinate». Secondo alcune ipotesi potrebbero esserci anche acque inquinate a monte.
Nell’acqua sono stati rilevati diversi tipi di batteri, l’Escherichia coli, i Coliformi, e gli Enterococchi. Ma cosa sono?
Gli enterococchi negli studi più recenti sono stati distinti sulla base di caratteristiche fisiologiche e di tecniche di ibridizzazione del Dna, tre generi diversi di cui due – Enterococcus e Streptococcus – comprenderebbero specie intestinali o di sicura origine fecale.
Secondo uno studio di Lucia Bonadonna e Massimo Ottaviani del Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, “la presenza di enterococchi nelle acque destinate al consumo umano è segnalata raramente. Evenienze di questo tipo sono comunque da mettere in relazione a sicura contaminazione di origine fecale, spesso dovuta ad infiltrazioni dall’esterno o a fenomeni di cross-connection. Inoltre, gli enterococchi nelle acque in distribuzione sono un segnale della ridotta efficienza del sistema di trattamento delle acque”. (Rapporti ISTISAN 07/5)
Nelle acque destinate al consumo umano è prescritta l’assenza obbligatoria degli enterococchi in relazione al loro ruolo di indicatori di contaminazione fecale. Il superamento del valore parametrico (Enterococchi 0 in 100 o 250 mL) costituisce una non conformità al valore stabilito dal DL.vo n. 31 del 2001 (Allegato I, parte A) e s.m.i.
Per quanto riguarda i batteri coliformi, poiché presenti nel materiale fecale di origine umana con una densità media di 109 organismi/g, sono stati considerati, per decenni, insieme agli streptococchi fecali, indicatori di contaminazione delle acque. Tuttavia, è ormai ampiamente riconosciuto negli ambienti scientifici che nel gruppo sono comprese specie ambientali, in grado di colonizzare acqua, suolo e vegetazione. L’ampia diffusione nell’ambiente dei microrganismi
appartenenti al gruppo ne ha quindi ridimensionato il ruolo e il significato nelle acque e contrasta nettamente con i requisiti specifici richiesti ad un indicatore di contaminazione fecale.
Escherichia coli invece è stato descritto per la prima volta nel 1885 da Theodor Escherich col nome di Bacterium coli. Nell’ambito del gruppo dei coliformi, Escherichia coli è ampiamente rappresentato ed è in esclusivo
rapporto con il tratto gastrointestinale dell’uomo e degli animali a sangue caldo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità da oltre un decennio ha riconosciuto la specie come indicatore primario di contaminazione fecale delle acque. Nelle acque destinate al consumo umano è prescritta l’assenza obbligatoria di Escherichia coli in relazione al suo ruolo di indicatore primario di contaminazione fecale.
Dal Cam interviene il presidente, Pasqualino Di Cristofano che annuncia il ritorno dei parametri alla normalità. Ma sarà necessario attendere il risultato ufficiale delle analisi per essere sicuri che tutto sia a posto. Il referto sarà pronto oggi. “In serata la sorgente mostra, nell’ambito dei parametri microbiologici un ritorno nei limiti della norma. Al fine di garantire un
ripristino delle condizioni normali di esercizio su tutti i territori dei comuni interessati, si avranno i risultati dei campioni prelevati nelle reti di distribuzione dei comuni stessi. Il Cam”, continua Di Cristofano, “provvederà con tempestività a comunicare al Servizio ASL preposto l’eventuale conformità di tutti campioni di acqua prelevati per ottenere il giudizio d’idoneità dell’acqua destinata al consumo umano”.