L’Aquila. Sarà del 55% sull’Irpef e del 45% sull’Irap la riduzione delle addizionali regionali. Lo ha stabilito il Patto per lo sviluppo della Regione Abruzzo, terminato in tarda serata. Sulle quote, fanno sapere alla Regione, “c’è stata un’ampia convergenza, raggiunta dopo la mediazione del presidente, Gianni Chiodi”. In particolare, la riduzione del 30% dell’Irpef riguarderà le famiglie con reddito annuo imponibile inferiore ai 28 mila euro. “Sono fiero del fatto che oggi l’Abruzzo destinerà, attraverso la riduzione delle tasse, almeno 22 milioni di euro a tutti coloro che hanno un reddito non superiore a 28 mila euro l’anno (circa 500 mila abruzzesi) e 18 milioni di euro alle imprese abruzzesi”: lo ha dichiarato il governatore al termine della seduta. “Mentre tutti aumentano le tasse – ha aggiunto Chiodi – l’Abruzzo le riduce per aiutare famiglie e imprese. È la dimostrazione che non è necessario mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese se si gestisce bene la cosa pubblica. Ora tocca allo Stato e agli altri enti locali seguire la strada che la Regione Abruzzo e la sua classe dirigente hanno dimostrato essere percorribile”. Dopo il via libera tecnico dei giorni scorsi, ora si attende il passaggio autorizzativo finale da parte del governo. (fonte Abruzzoweb) Polemica la posizione della CGIL: quella del presidente Chiodi è solo una non-scelta, afferma Gianni Di Cesare, segretario Cgil Abruzzo “Circa le modalità decise per ridurre le addizionali regionali Iperf e Irap, il presidente Chiodi e la giunta regionale dopo mesi di confronto non hanno presentato al tavolo del Patto per lo sviluppo una propria proposta di indirizzo precisa e definita, rifiutando il compito e l’onere di scegliere responsabilmente a vantaggio dell’intera comunità abruzzese. Il presidente Chiodi inoltre, nel corso dell’incontro, non ha svolto nessun ruolo di mediazione politica ma si è accontentato di svolgere un ruolo di mediazione ragionieristica, destinando i 40 milioni disponibili per il 55% alla riduzione Irpef e per il 45% a quella dell’Irap. La Cgil, dopo aver ribadito la sua posizione contraria, ha aggiunto tuttavia una proposta di mediazione con la quale ha chiesto di ridurre l’Irpef dello 0,38% (nella prima fascia di reddito fino a 15mila euro) e conseguentemente l’Irap solo per lo 0,12%. La Cgil aveva inteso con questa scelta dare un segnale chiaro di attenzione verso quel vasto mondo del lavoro (cassintegrati, lavoratori in mobilità, precari, giovani, lavoratori a basso reddito, pensionati) e quei cittadini che sono già costretti a pagare i ticket sanitari. La nostra proposta è stata respinta perché le parti padronali, con la protervia loro tipica, hanno impedito di svolgere qualsiasi confronto serio, spalleggiati dalle non scelte del presidente Chiodi.
La decisione conclusiva presa dal tavolo del Patto per lo sviluppo senza la firma della Cgil è che avremo una riduzione dell’Irap pari allo 0,32%, (dati documento Masci) mentre sarà dello 0,21% per l’Irpef fino a 15mila euro e dello 0,10% da 15 a 28 mila euro. Poche briciole distribuite a pioggia dunque, mentre sarebbe stato necessario concentrare le scarse risorse disponibili sul taglio dell’Irpef. La Cgil infine seguiterà la sua iniziativa di mobilitazione e di confronto, a partire dagli incontri che richiederemo alla commissione consiliare regionale competente e ai capigruppo regionali fin dai prossimi giorni.” ”E’ un segnale ma non certo un sollievo perche’ stiamo parlando di qualche euro al mese per le famiglie e le imprese”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd alla Regione Camillo D’Alessandro, a proposito del taglio delle aliquote regionali per il 2012 approvato ieri dai componenti del Patto per lo Sviluppo. “Per le famiglie – ha proseguito – si tratta di una riduzione di 4 o 5 euro al mese, vale a dire, circa 60 euro l’anno. Si parla di grande svolta epocale di riduzione delle tasse, ma si tratta invece di un pacchetto di sigarette al mese. Per quanto riguarda poi le imprese che hanno un fatturato di oltre 100 mila euro la riduzione e’ di 200 o 220 euro l’anno”. D’Alessandro ha anche detto che il Pd intende intervenire sulla questione in consiglio regionale: “oggi – ha spiegato – si inizia con una minima riduzione pero’ negli anni successivi puo’ crescere e da 38 milioni puo’ arrivare anche a 60 o 80 milioni di euro. Quindi chiederemo di prevedere la massima riduzione delle tasse alle imprese che assumono o stabilizzano. Ogni euro risparmiato dalla tassazione regionale – ha sottolineato – va finalizzato all’occupazione. Questo e’ il principio che abbiamo cercato di rappresentare ieri e che spero venga accolto in consiglio regionale”.