Avezzano. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Failms della provincia di L’Aquila e la Rsu di stabilimento della Micron Technology Italia S.r.l, in relazione alla vertenza della Micron ritengono prioritario che il Governo assuma decisioni di politiche industriali atte a sostenere il settore dei semiconduttori in Italia, partendo dalla vertenza della multinazionale americana nel sito abruzzese, vera realtà di eccellenza del settore anche grazie agli ingenti investimenti sul capitale umano fatti in passato. Rispetto al percorso di ristrutturazione che Micron ha prospettato si evince come tale piano riguardi, in realtà, tutti i 1624 dipendenti dello stabilimento avezzanese e non le sole 700 unità annunciate, pertanto la posizione aziendale va respinta con forza. E’ intenzione della delegazione sindacale andare al tavolo di confronto con il Governo e con l’azienda, con l’intenzione di discutere i seguenti punti: superare l’impostazione della monocommittenza/monoprodotto anche alla luce dell’imminente scomparsa di Aptina, grazie ad una diversificazione del portafoglio prodotti così come è nelle capacità del sito, coinvolgere più soggetti industriali in grado di sfruttare sinergicamente la piena capacità produttiva di Fab9 e al contempo garantire una migliore e continua capacità di investimento ivi comprese realtà come STM, creare un vero e proprio reparto di ricerca e sviluppo con annessa minilinea riprendendo così anche l’attività di “prototipizzazione”, recuperare le funzioni di vendita e marketing, mantenere i livelli occupazionali anche favorendo la mobilità interaziendale anche alla luce degli elevati livelli del know-how espressi dai dipendenti e creare percorsi formativi atti a massimizzare l’efficienza delle maestranze. La delegazione sindacale nei prossimi giorni inizierà un percorso di confronto con le istituzioni ai vari livelli allo scopo di mobilitare l’intera comunità regionale.
FIM FIOM UILM FISMIC FAILMS della provincia di L’Aquila ed RSU indiranno nei prossimi giorni le assemblee dei lavoratori per confrontarsi sulle proposte sindacali e per condividere i futuri percorsi di mobilitazione.