Pescasseroli. Un finale d’anno ad altissimo profilo per il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, protagonista di una sequenza di impegni internazionali che ne confermano il ruolo centrale nel panorama lirico e sinfonico contemporaneo. Dal successo del Concerto istituzionale per il Giubileo 2025, tra Pristina e Roma, fino al debutto sul podio degli International Opera Awards all’Opera di Roma, passando per il tour bulgaro e i titoli più amati del repertorio operistico, il direttore aquilano firma un percorso artistico di straordinaria continuità e prestigio.
Ultimo segmento di fuoco per il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, il quale, lasciatosi alle spalle il doppio successo del Concerto istituzionale, nell’ambito del Giubileo 2025 promosso dalla Fondazione Domenico Bartolucci e dall’Opera del Kosovo, a Pristina e a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, con solisti Besa Llugiqi, Ivana Hoxha, Carlos Cardoso e Biagio Pizzuti per l’esecuzione dell’Oratorio La Tempesta sul lago, e dopo il tour in Bulgaria con Suor Angelica, Cavalleria Rusticana e Il Barbiere di Siviglia, si appresta a debuttare all’Opera di Roma sul podio degli International Opera Awards.
La serata romana, introdotta dalle parole del Senatore Michele Fina, tesoriere del Partito Democratico, e dell’Onorevole Dario Nanni, Presidente del Giubileo, è stata dedicata all’esecuzione del complesso Oratorio La Tempesta sul Lago, composto da un giovanissimo Domenico Bartolucci. Una partitura di ricerca, nella quale il compositore si confronta con una forma musicale impegnativa, capace di combinare elementi drammatici, narrativi e contemplativi. La musica si configura come un affresco suggestivo che fonde, nel coro, richiami gregoriani e modali e, nell’orchestra, un tardoromanticismo intriso di misticismo wagneriano ed enfasi verista, lasciando già intravedere i tratti di una cifra espressiva autentica e personale.
Al Maestro Sipari è spettato il compito non semplice di trovare un equilibrio in quel territorio in cui sentimento religioso e dimensione sonora si fondono in un’architettura espressiva coerente. Una lettura in cui l’umano, timido e fragile, si confronta con l’austerità del Divino, incarnato da un Gesù intensamente drammatico, interpretato da Biagio Pizzuti, protagonista di momenti di grande presenza acustica. Se Sipari nel repertorio sacro conferma un nitore interpretativo di rara chiarezza, fondato sulla lettura rigorosa e sull’interiorizzazione del segno musicale, lo Scriba del contralto Ivana Hoxha, dal timbro brunito e duttile, ha restituito con forza l’essenza del Magister sequar te.
Il soprano Besa Llugiqi, nel ruolo della Pia Donna, ha offerto una prova di sicurezza e luminosità nel registro acuto, con particolare efficacia nell’aria Te saeculorum principem. Accanto a lei il tenore Carlos Cardoso, presenza quasi costante nell’Oratorio, ha dato voce a un personaggio generoso e partecipe, con un intervento di rilievo in Jesus autem dormiebat. Solido e coinvolgente il contributo del coro dell’Opera del Kosovo, preparato da Hajrullah Syla, capace di passare dal supplice Domine salva nos al finale liberatorio, simbolo di una coralità fervida e partecipe. L’orchestra ha trovato il proprio baricentro negli archi e nei corni, mentre ai legni, chiamati a evocare memoria, malinconia e inquietudine, è stata affidata una tavolozza timbrica di particolare delicatezza.
Applausi e standing ovation hanno suggellato una grande operazione culturale nata dalla sinergia tra l’Opera del Kosovo, guidata dalla Presidente del Consiglio di amministrazione Rreze Kryeziu Breznica, la Kosovo Philharmonic diretta da Dardan Selimaj, la Fondazione Domenico Bartolucci presieduta da Franco Biciocchi e la Confederazione Lirica e Sinfonica, con Daniela Traldi. Un progetto che ha visto la partecipazione di un parterre istituzionale e diplomatico di altissimo livello, culminato nella serata di gala ospitata nello storico Núñez-Torlonia in occasione del compleanno del Maestro.
Il dicembre di Sipari prosegue all’Opera di Varna con tre titoli a lui particolarmente cari. In programma il dittico Suor Angelica di Giacomo Puccini e Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, seguito il 17 dicembre da Il Barbiere di Sivigliadi Gioachino Rossini. “Un dittico – afferma il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli – che mette a confronto due visioni profonde e diverse del sentimento religioso e dell’urgenza espressiva, mentre nel Barbiere di Rossini domina l’elemento ludico, la sospensione del tempo e la forza travolgente della musica”.
Il 22 dicembre, infine, il Maestro farà ritorno all’Opera di Roma per l’ottava edizione degli International Opera Awards, dove riceverà il premio assegnatogli nel 2021, in una serata che riunirà alcune delle voci e delle personalità più autorevoli del panorama lirico e teatrale internazionale. Un epilogo che suggella un anno di successi e rilancia, con forza, il profilo internazionale di uno dei direttori italiani più apprezzati della sua generazione.








