Avezzano. La presentazione ufficiale del tracciato del Giro d’Italia 2026, svelato nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, ridisegna la mappa della corsa rosa e lascia fuori un territorio che negli ultimi due anni aveva recitato un ruolo da protagonista: la Marsica.
Per la 109ª edizione saranno due le tappe che interesseranno l’Abruzzo, la Formia-Blockhaus e la Chieti-Fermo, ma nessuna di queste passerà per le strade marsicane. Un’assenza che pesa, considerando l’entusiasmo, la partecipazione e l’impatto economico generato nelle ultime due edizioni, quando migliaia di persone avevano trasformato l’intero territorio in un autentico palcoscenico rosa.
Nel 2025 Tagliacozzo aveva ospitato l’arrivo della Castel di Sangro–Marsia, mentre nel 2024 Avezzano era stata città di partenza della tappa diretta a Napoli: due giornate memorabili che avevano portato visibilità nazionale e un indotto significativo. Secondo le stime illustrate da Urbano Cairo, presidente di RCS Mediagroup, l’ultima edizione ha generato un impatto economico complessivo stimato in 2,1 miliardi di euro sui territori attraversati. Numeri che rendono l’assenza della Marsica nel 2026 ancora più evidente, soprattutto sul fronte turistico e promozionale.
Le amministrazioni locali avevano puntato molto sul binomio sport-territorio, confidando in una continuità che avrebbe consolidato la Marsica come tappa stabile del calendario rosa. Resta ora da capire se la mancata presenza dipenda dalle scelte dell’organizzazione o da candidature non pervenute da parte dei Comuni.
Guardando indietro, la storia del rapporto tra la corsa rosa e la Marsica è scandita da appuntamenti significativi. Oltre alle recenti edizioni 2024 e 2025, l’ultima presenza ufficiale risaliva al 2005 con la partenza da Celano della tappa diretta a L’Aquila, e ancora al 2003 con il doppio appuntamento Maddaloni–Avezzano e Avezzano–Monte Terminillo. Senza dimenticare i passaggi del 2021 (Castel di Sangro–Campo Felice), del 2014 (Frosinone–Foligno), del 2012 e del 2008, quando la carovana toccò diversi comuni del territorio.
Per il 2026 la Marsica dovrà quindi rinunciare alla vetrina del Giro, una mancanza che richiama la necessità di una strategia di candidatura più strutturata, capace di riportare la corsa rosa sulle sue strade nel prossimo futuro.








