Avezzano. La scelta del candidato sindaco Alessio Cesareo innesca uno scontro tra Gabriele De Angelis, coordinatore provinciale di Forza Italia, e Carmelo Occhiuto, capogruppo Pdl e membro del direttivo comunale di Fi. Ventiquattro ore dopo la presentazione ufficiale di Cesareo, De Angelis risponde alle critiche mosse da Occhiuto in merito al nome dell’ex questore di Ascoli.
Le Accuse di De Angelis
“È ormai evidente a tutti che Occhiuto, da tempo coinvolto professionalmente con il Comune di Avezzano, abbia espresso, tramite ripetute interazioni social, un chiaro appoggio a Giovanni Di Pangrazio, ben prima che il centrodestra convergesse sulla candidatura di Alessio Cesareo. Un fatto che non può passare inosservato e che solleva interrogativi legittimi”, ha affermato De Angelis, “chi riceve incarichi pubblici – a maggior ragione in ambito politico e amministrativo – ha il dovere morale di mantenere un atteggiamento equilibrato e trasparente, evitando comportamenti che possano far sorgere dubbi sulla propria imparzialità o coerenza. Un like può sembrare un gesto semplice, ma nel contesto politico assume un valore simbolico rilevante.
Il coordinatore provinciale sottolinea un dovere di trasparenza: “i cittadini di Avezzano meritano rispetto e chiarezza. Non si può predicare autonomia istituzionale e poi sostenere, anche indirettamente, candidati avversi a chi – come Alessio Cesareo scelto dal nostro partito in modo assolutamente democratico, rispettando puntualmente le norme statutarie – rappresenta una proposta seria, credibile e radicata nel territorio. È il momento che ciascuno si assuma la responsabilità delle proprie scelte, anche digitali, e che venga garantita una partecipazione limpida, al di sopra di ogni dubbio o interesse personale.
Le parole hanno subito generato un dibattito acceso nella giornata politica.
La Replica di Occhiuto
“Ho letto con attenzione la replica di Gabriele De Angelis e, francamente, non mi aspettavo né elogi né carezze. Comprendo il suo stato di agitazione: dopo le assenze imbarazzanti tra le fila di Forza Italia — che ieri hanno notato tutti — un certo nervosismo è più che comprensibile”, ha replicato Occhiuto, rivolgendosi all’ex sindaco.
Occhiuto ribalta le accuse di imparzialità: “resta però un punto che continua a lasciarmi perplesso: la sua lucidità politica. Possibile che non si accorga che, quando parla di “condizionamenti dovuti a incarichi pubblici”, sta descrivendo esattamente la sua posizione?
Non è forse lui il Presidente di Tua (nomina di chiara matrice politica), la prima partecipata regionale? Non è contemporaneamente coordinatore provinciale di Forza Italia? Possibile non realizzare che quelle parole, prima ancora che a me, le ha rivolte allo specchio?
Eppure, signor De Angelis, c’è una differenza sostanziale tra le sue scelte e le mie, compresa la mia stima — sincera — per il sindaco Giovanni Di Pangrazio. Le mie decisioni riguardano me e i miei amici, tanti o pochi lo vedremo. Le sue, invece, ricadono su un’intera comunità politica, essendo lei Coordinatore provinciale del partito a cui sono iscritto dal 1994, anno della fondazione.
Trovo curioso che abbia scritto un panegirico per un semplice “like”, senza rendersi conto che il suo ruolo, oggi più che mai, espone lei — non certo me — a più di un sospetto sulla facilità con cui si è allineato alle strategie altrui.
Suvvia, non drammatizziamo. Facciamo le nostre scelte, ma lasciamo ad altri la parte dei profeti dell’equilibrio e della trasparenza”.
Occhiuto ha evidenziato le assenze alla presentazione del candidato Cesareo. Ha menzionato una frangia di Fi legata all’assessore regionale Roberto Santangelo (anch’egli assente), con il consigliere Mario Babbo e i sette membri del circolo azzurro che avevano criticato la scelta dell’ex questore.
La posizione di Verrecchia
Il consigliere regionale Massimo Verrecchia è intervenuto nel dibattito. “Sono bastate le poche ma inequivoche parole pronunciate ieri dal nostro candidato sindaco per provocare in alcuni garantiti dal “sistema del civismo” reazioni stizzose e grida di dolore”, ha affermato, “il tempo delle regalie è finito: l’esercito dei collaboratori esterni sarà smantellato per utilizzare tali fondi più utilmente, così come le generose consulenze distribuite a sostenitori ed amici. Gli stessi che, pubblicamente e da tempo schierati col sindaco uscente, oggi improvvisamente si ricordano di avere in tasca una tessera di partito e contestano le scelte del centrodestra. Singolare che, a parlare di imposizioni, peraltro, siano coloro che non hanno mai partecipato alla vita democratica dei partiti e dei quali non si ricordano significativi interventi nelle assemblee degli organi deputati ad assumere iniziative e decisioni.
Adeguarsi alle regole di partito, del resto, richiederebbe coerenza, rispetto delle opinioni altrui e soprattutto l’avere qualche idea da proporre. Più comodo pretendere di sostituirsi agli organi di partito legittimati a esprimersi. Certo, ognuno è libero di dire quello che vuole, ma a titolo personale. E non sorprende che tra le voci che si vorrebbero libere e disinteressate ci sia un minimo comune denominatore: essere stati beneficiati da incarichi.








