Avezzano. San Francesco e San Pio X “bloccati” dal 2007 dal rischio idrogeologico, l’Amministrazione incontra i residenti: “Dialogo aperto con Autorità di Bacino, individuate risorse e soluzioni”
Ieri mattina, riunione operativa convocata dall’assessore all’Urbanistica di Avezzano: “Primo incontro con il comitato cittadino già con carte e contenuti alla mano. Faremo partire presto uno studio geologico per capovolgere l’immobilismo nelle costruzioni”.
“Vi abbiamo convocato oggi con dei contenuti concreti e con una tabella di marcia ben precisa da seguire. Dopo due riunioni avvenute con l’Autorità di Bacino a Caserta (una a inizio anno e una in primavera), alle quali ha preso parte anche il Dirigente tecnico Mariani, possiamo finalmente dire di essere a buon punto”. Con queste parole, stamattina, l’assessore all’Urbanistica di Avezzano, Filomeno Babbo, ha accolto in Comune, in sala riunioni, il comitato cittadino neo costituto, formato da alcuni residenti dei due popolosi quartieri di San Pio X e San Francesco, interessati dal “vincolo” del rischio idrogeologico, che non permette l’avvio di opere di ristrutturazione privata, condoni edilizi, demolizioni o ampliamenti.
“La problematica è seria – ha detto ancora l’assessore – e va affrontata con criterio. La riunione di oggi sarà la prima di una lunga serie, proprio perché continueremo a tenere aggiornati i residenti sullo stato dell’arte della questione. Per la prima volta, però, nella storia di questa criticità, possiamo dire che le basi per la sua risoluzione definitiva sono state gettate a terra”.
Il disagio per gli abitanti di questa specifica zona di Avezzano, in verità, va avanti dal 2007, anno in cui venne approvato il Piano di assetto idrogeologico (PAI) per la programmazione e pianificazione di interventi per la difesa del territorio dal rischio idrogeologico. Piano firmato dall’Autorità di Bacino, ente pubblico che si occupa, a 360 gradi, della difesa del suolo. “Questa area territoriale della città è contrassegnata come R4 nella cartografia, che si traduce letteralmente in “area a rischio idrogeologico molto elevato”. – ha spiegato il dirigente Mariani nella riunione – Ciò va a vincolare pesantemente l’avvio e l’autorizzazione di lavori di costruzione o ricostruzione privati, perché potrebbero andare a “turbare gli equilibri geomorfologici” della zona”. Parte da questo stato delle cose, l’azione propositiva del Comune, tesa a sbloccare un altro nodo annoso. “Abbiamo difatti già a disposizione i fondi (circa 100 mila euro da casse comunali) – ha concluso Filomeno Babbo – per far partire uno studio apposito e approfondito e dare, quindi, un nuovo futuro abitativo a tutta l’area. Lo studio sarà effettuato da un geologo e da un ingegnere idraulico; le due figure esperte andranno ad analizzare le condizioni attuali del rischio, definendo nuovamente le caratteristiche strutturali, localizzative e architettoniche dell’area, per rendere possibili eventuali interventi futuri. Con i nostri uffici tecnici e le nostre professionalità, abbiamo già tracciato parte della strada da seguire ed è quella giusta”.
“La priorità è quella della sicurezza, – hanno commentato a margine i residenti, che hanno ringraziato l’Amministrazione comunale per l’incontro e per l’impegno – ma non si può di certo ingessare la volontà di progresso e di crescita di un grande quartiere, che è popolato da circa 3 mila persone. Siamo certi che l’amministrazione, con il sindaco in testa, abbia preso a cuore questa delicata questione: siamo fiduciosi sugli sviluppi”.








