Avezzano. Perquisizioni a tappeto nelle abitazionI degli indagati sul caso delle bande di giustizieri a Luco. Gli agenti della squadra anticrimine e del commissario di Avezzano cercano riscontri riguardo alle accuse nei confronti di E.K. e di F.P., nipote del sindaco Domenico Palma. Da un primo sopralluogo non sarebbe spuntato nulla di significativo e il coltello che avrebbe ferito il giovane di Trasacco con tre fendenti all’addome e la torace non sarebbe stato ritrovato. Rimane ancora nel limbo la posizione del figlio del primo cittadino, un agente del commissariato di Avezzano. Non risulterebbe iscritto nel registro degli indagati. Secondo la difesa, ma anche secondo le testimonianze degli altri indagati, sarebbe arrivato alla fine per fare da piacere.
Quella stessa sera avvenne un altro inquietante episodio di violenza. Un marocchino fu picchiato a sangue, finendo in ospedale. Due casi distinti, ma secondo alcune ipotesi ci sarebbe un legame.
Secondo una delle ipotesi, quella notte E.K. stava camminando per una via del paese. Il suo amico, F.P., si era allontanato. Mentre percorreva la strada a piedi avrebbe incrociato lo sguardo con un giovane, forse il trasaccano finito in ospedale con tre coltellate all’addome. Per questione di sguardi, appunto, i due si sarebbero insultati, e il giovane di Luco sarebbe stato colpito con un pugno, finendo a terra. A quel punto sarebbe sopraggiunto il suo amico e ci sarebbe stata una colluttazione con l’aggressore. Solo in quel momento, richiamato dalle urla, sarebbe arrivato il poliziotto che avrebbe separato i due in lite, cioè il cugino e l’altra persona, che si sarebbe allontanata. Secondo il trasaccano ferito, invece, si era trattato di un’aggressione vera e propria da parte di più persone. Sul secondo episodio, invece, non ci sarebbero ancora indagati e la denuncia del marocchino sarebbe contro ignoti.