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Nel Parco nazionale arriva la barriera metallica che salva gli orsi, ecco di cosa si tratta

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
16 Ottobre 2025
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L’Aquila. Dalla Regione 8,5 milioni per proteggere gli orsi e mettere in sicurezza gli invasi. Due milioni di euro al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per la realizzazione di barriere in metallo che impediscano all’orso marsicano di accedere alla Strada Statale 17, che, nel tratto compreso fra Castel di Sangro e Roccaraso, attraversa il più importante corridoio ecologico fra il PNALM.
L’intervento previsto prevede la realizzazione di una barriera in rete metallica parallela all’asse stradale, progettata secondo i criteri internazionali, così da assicurare l’impossibilità da parte degli animali di accedere alla strada.
“È dei giorni scorsi la delibera con cui la Regione Abruzzo ha approvato il progetto presentato la scorsa estate per la messa in sicurezza del tratto della Statale 17 fra Castel di Sangro e Roccaraso”. Hanno spiegato dal Pnalm.
£Il progetto del Parco, dell’importo complessivo di 2 milioni di euro, si inserisce nell’ambito del programma FESR 2021-27, sull’intervento “Tutela della Biodiversità e miglioramento ecosistemi naturali, potenziamento delle connessioni ecologiche”, a cui la Regione ha destinato ben 8,5 milioni di euro di fondi europei, dimostrando grande sensibilità e attenzione come ha dichiarato lo stesso vicepresidente della Giunta Regionale dell’Abruzzo con delega ai Parchi e all’Ambiente, Emanuele Imprudente “In un territorio come l’Abruzzo, tutelato per oltre il 35% della superficie totale, grazie ai fondi europei abbiamo messo a disposizione dei Parchi risorse e strumenti concreti per proteggere e valorizzare il nostro patrimonio naturale, in primis l’orso bruno marsicano, ed armonizzare il rapporto tra uomo e natura”.
Alla Regione e al vicepresidente Imprudente va un sincero ringraziamento per una scelta importante, in un momento molto delicato per la conservazione di specie ed habitat. E grazie al Servizio Foreste e Parchi della Regione, per il costante lavoro a supporto delle aree protette con azioni concrete.
Il Parco ha raccolto l’ennesima sfida, destinando tutte le risorse ad un’area esterna ai propri confini, ma estremamente delicata e fondamentale per la sfida dell’espansione e quindi della conservazione a lungo termine della popolazione di orso bruno marsicano. Il tratto della statale 17 è quello in cui fra il dicembre 2019 e gennaio 2023 sono morti due orsi, fra cui Carrito, e dove in precedenza si erano comunque registrati altri incidenti, per fortuna, non mortali.
Ancora una volta siamo andati oltre i nostri confini e soprattutto oltre le nostre competenze amministrative, cogliendo però l’importante opportunità messa a disposizione della Regione Abruzzo, in una logica di coordinamento fra Istituzioni impegnate nella tutela di specie ed habitat.
L’area scelta per l’intervento è tra quelle più delicate e sensibili perché posta lungo il corridoio di espansione della popolazione di orso marsicano, dalla core area del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a quella del Parco nazionale della Maiella, dove la presenza di orsi è andata via, via crescendo nel corso degli ultimi decenni, a conferma che il “sistema delle aree protette” in Abruzzo funziona bene, purché si abbia il buon senso e l’intelligenza di saper aspettare i tempi della Natura e si adottino contestualmente misure concrete per la tutela.
L’intervento previsto prevede la realizzazione di una barriera in rete metallica parallela all’asse stradale, progettata secondo i criteri internazionali, così da assicurare l’impossibilità da parte degli animali di accedere alla strada, che è una delle arterie stradali più frequentate dell’Appennino centrale visto che rappresenta uno dei principali assi di collegamento fra il Tirreno e l’Adriatico. La barriera in rete metallica sarà ovviamente realizzata in modo da raccordare i molti punti in cui gli animali possono attraversare la statale in sicurezza, ovvero la parte sopra le gallerie presenti nel tratto stradale, una delle quali lunga oltre 1000 metri. In pratica, i famosi “corridoi ecologici” che molti invocano, senza sapere però bene di cosa si tratta.
La nuova struttura sarà collegata anche al precedente intervento, realizzato dal Parco con i fondi del progetto Life Safe Crossing e col sostegno indispensabile delle Associazioni Salviamo l’Orso e WWF Italia, che consentì di mettere in sicurezza un altro tratto della stessa statale, dove nel 2019 era morta una femmina di orso.
Quell’intervento, contrariamente a quanto sostenuto impropriamente dai molti improvvisati pseudo esperti, aveva funzionato eccome, risultando inaccessibile, seppure realizzato con tecniche non proprio in linea con i principi internazionali per carenza di fondi.
Carrito, infatti, la sera in cui venne investito e ucciso, era arrivato sulla recinzione metallica, costeggiandola perimetralmente fino a quando, terminata la stessa, è saltato sulla carreggiata in un punto dove peraltro c’è l’innesto di una strada comunale, e quindi dove sarà necessario trovare una soluzione alternativa alla recinzione, non potendo ovviamente, ostruire il passaggio ai veicoli. Il nuovo progetto consentirà perciò di completare l’intervento, all’epoca limitato per carenza di fondi, ed estenderlo ad un tratto lungo circa 6 chilometri complessivi, proprio grazie alla misura della Regione.
Importante infine sottolineare che il progetto preliminar
e elaborato dal Parco ha avuto la condivisione da parte di ANAS, cui compete la gestione dell’arteria stradale e con cui il Parco ovviamente curerà l’elaborazione del progetto esecutivo, così da realizzare un intervento in linea sia con gli standard internazionali di sicurezza per la fauna, sia con quelli previsti dal codice della strada. In tal senso si lavorerà per valutare l’adozione di misure idonee in prossimità degli innesti di strade secondarie dove, come detto, non è possibile installare recinzioni metalliche.
L’inizio dei lavori è previsto per la primavera 2026, anche perché in inverno sarebbe praticamente impossibile lavorare, mentre la fine è prevista entro l’autunno dello stesso anno”.

Dalla Regione 8,5 milioni per proteggere gli orsi e mettere in sicurezza gli invasi

Tags: orsiparco nazionale
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