Tagliacozzo. La chiesa monumentale di San Francesco, cuore spirituale della città, ieri pomeriggio si è riempita di fedeli, confraternite e associazioni laicali per la solenne celebrazione in onore di san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
Un clima di intensa partecipazione ha accompagnato la messa pontificale presieduta dal vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, concelebrata dai frati conventuali e dai sacerdoti della zona pastorale, con la presenza del rettore del santuario, padre Attilio Terenzio, e del sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio, insieme al sindaco di Celano Settimio Santilli.
Il momento più suggestivo è stato quando i due primi cittadini, a nome di tutti i comuni marsicani, sono saliti davanti all’altare per accendere la lampada che arderà tutto l’anno dinanzi all’immagine del Santo e presso il sepolcro del beato Tommaso da Celano, suo primo biografo e compagno di vita evangelica. Un gesto semplice ma denso di significato, che ha richiamato la luce della fede come segno di continuità e speranza per un intero territorio.
Grande emozione anche per l’interpretazione del “Cantico delle Creature” composto da padre Domenico Stella e proposto in forma corale dalla schola cantorum “San Francesco” di Tagliacozzo. Le voci della corale hanno riempito la navata con armonie che hanno restituito il senso profondo della lode francescana, rendendo la celebrazione un momento di autentica comunione spirituale e artistica.
Durante l’omelia, monsignor Massaro ha offerto una riflessione intensa e attuale sul valore del gesto compiuto dai sindaci e dalla comunità.
«Quella lampada che arde davanti a lui», ha affermato il vescovo, «ci ricorda che la luce della fede non si misura in grandezze appariscenti, ma nella fraternità quotidiana, nel servizio umile, nel dono gratuito».
Proseguendo, il presule ha sottolineato come la lampada accesa dai comuni marsicani sia «molto più di una tradizione», ma piuttosto «un segno di speranza che continua a brillare». Ha poi aggiunto: «Anche quando le forze sembrano venir meno, è segno che la santità è possibile, che il Vangelo può trasformarsi in storia».
Un pensiero che ha toccato i presenti, richiamando il ruolo dei credenti come custodi di luce in un mondo attraversato da molte ombre. «E in un tempo come il nostro», ha detto ancora monsignor Massaro, «in cui il buio spesso sembra prevalere, tra guerre, crisi ambientali, solitudini interiori, abbiamo bisogno di uomini e donne che tengano viva la fiamma, che non si scoraggino, che continuino a credere nella speranza».
Al termine della celebrazione, un lungo applauso ha espresso la gratitudine dei fedeli per le parole del vescovo e per l’impegno dei frati conventuali che custodiscono la chiesa di san Francesco, da secoli luogo di preghiera e di incontro per l’intera Marsica.
La serata si è conclusa nel chiostro con una agape fraterna, dove si sono ritrovati sindaci, religiosi, fedeli e volontari. Un momento semplice, ma denso della stessa luce evocata dal vescovo: quella di una fede che non brilla per sé, ma per illuminare insieme il cammino di una comunità.