Luco dei Marsi. Sono due le persone indagate nell’inchiesta per l’accoltellamento avvenuto a Luco durante la notte alcuni giorni fa. Si tratta di E.K. e di F. P., nipote del sindaco Domenico Palma, ex sostituto commissario della squadra anticrimine di Avezzano. Non è indagato, invece, il figlio del primo cittadino, Luigi Palma, il poliziotto chiamato in causa da un marocchino nell’ambito di un’altra vicenda di violenza che ha visto il pestaggio di uno straniero.
Resta aperta l’ipotesi delle bande di “giustizieri” che lottano da sole contro la criminalità con atti di violenza. Sul questi episodi è stata aperta un’inchiesta della procura di Avezzano. Il titolare, sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco, sta cercando di fare chiarezza sulla vicenda.
Secondo la difesa di Palma, che ha dato mandato a un legale di predisporre una denuncia-querela per diffamazione la vicenda sarebbe andata diversamente da come emerso sui media negli ultimi giorni perché tra i due indagati e il giovane poliziotto ddel commissariato di Avezzano non avrebbero avuto alcun contatto tra loro quella notte. Palma, secondo la difesa, intervenne per sedare una lite scaturita quando si trovava vicino alla sua auto.
Il nome del figlio del sindaco, secondo il difensore, Leonardo Casciere, sarebbe soltanto il “frutto prevenuto di una parte politica, che ancora non riesce a “digerire” la sconfitta dopo un cinquantennio di strapotere del centrosinistra in paese”.
Secondo la difesa, la testimonianza raccolte “hanno il sapore di una vendetta nei confronti del giovane poliziotto figlio del sindaco che tempo addietro aveva svolto indagini nei confronti del marocchino che ha affermato di averlo visto sul posto quella sera. “Non è consentito a chicchessia di additare quale “squadrista” un appartenente alla Polizia di Stato solo sulla scorta di testimonianze non suffragate da riscontri certi”, spiegano dalla difesa della famiglia Palma, che teme “che vengano scatenate reazioni incontrollate in paese”. Intanto davanti alla casa del sindaco sono state disegnate con la vernice delle croci rosse. Sul caso indagano i carabinieri. Le indagini son osvolte dalla squadra anticrimine del commissariato di Avezzano e i due indagati sono difesi dagli avvocati Carlo Polce e Leonardo Casciere.