Pescina. Giubileo dei docenti di religione, il vescovo Massaro: “Voi siete seminatori di senso”. Sabato pomeriggio Pescina ha ospitato il Giubileo dei docenti di religione cattolica della zona marsicana, un momento di riflessione, fraternità e comunità promosso dall’Ufficio Scuola della Diocesi, guidato dal diacono Antonio Masci.
Durante la giornata la visita nel Centro studi Ignazio Silone, a seguire un momento culturale “In dialogo” sulle opere di Silone nella Biblioteca del Teatro San Francesco. Alle 18 ci si è spostati nella Basilica Concattedrale per le confessioni e la Messa presieduta dal vescovo Massaro. La giornata si è conclusa con un momento di fraternità e condivisione.
“Cari docenti, voi operate in un campo delicatissimo. Entrate ogni giorno nelle aule scolastiche — luoghi di confronto, talvolta di smarrimento, ma anche di attesa e di sete. Voi siete seminatori di senso in un tempo che rischia di diventare analfabeta di valori spirituali e umani. In un contesto spesso segnato dal relativismo, dalla frammentazione e dalla superficialità, la vostra presenza è profetica”. Sono le parole del vescovo.
“Non siete lì per “fare proselitismo”, ma per aprire orizzonti, per proporre con rispetto e profondità la visione cristiana della vita, che illumina le domande fondamentali del cuore umano: Chi siamo? Perché soffriamo? Che senso ha la morte? Qual è il nostro destino?
E questo compito lo svolgete non con la pretesa del sapere assoluto, ma con la forza mite della verità e l’autorità della testimonianza.
Stiamo vivendo il Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto intitolare: “Pellegrini di speranza”. E voi, carissimi Docenti di Religione, siete chiamati ad essere pellegrini di speranza nella scuola, lì dove tanti cuori giovani cercano senso e futuro.
La vostra missione si inserisce perfettamente in questa prospettiva giubilare: portate speranza non con slogan, ma con la vicinanza, con la verità, con la coerenza.
E per essere davvero pellegrini di speranza, carissimi, c’è un punto fermo da cui non possiamo prescindere: Cristo. Non si può annunciare ciò che non si vive. Non si può parlare del Vangelo senza lasciarsi prima toccare dal Vangelo. Ecco perché per un Docente di Religione è fondamentale una vita spirituale autentica, nutrita dalla preghiera, dalla frequenza ai sacramenti, dalla Parola di Dio.
Il vostro insegnamento sarà tanto più fecondo quanto più sarà radicato in una fede vissuta. Una fede che si traduce anche nel servizio alla parrocchia, nella testimonianza familiare, nella presenza nella società come cristiani coerenti.
Ricordate: con la vostra vita potete avvicinare i giovani a Cristo… o allontanarli. Questo ci interpella profondamente.
Allo stesso tempo, non basta la testimonianza: serve anche la competenza. Non si può entrare in classe senza aver preparato la lezione con cura, senza aver studiato, senza essersi aggiornati. L’insegnamento della religione non è una “materia come le altre”, ma proprio per questo richiede ancora più dedizione, più studio, più serietà.
Vi parlo con il cuore — e lo sapete — da Vescovo, ma anche da ex docente di religione, che per tanti anni ha conosciuto dall’interno la bellezza e la fatica di questo servizio. So quanto è impegnativo, ma so anche quanto può essere fecondo, se vissuto con fede, preparazione, amore per i giovani.
Fratelli e sorelle, la società ha bisogno di profeti, e la scuola ha bisogno di educatori che sappiano ascoltare e parlare il linguaggio della speranza. Il vostro è un ministero “laico”, ma non per questo meno “ecclesiale”. Insieme camminiamo, insieme annunciamo, insieme serviamo.
Vi ringrazio, a nome della Chiesa diocesana, per quello che siete e che fate. Continuate a insegnare con sapienza e con amore, ricordando che ogni seme gettato con fede non andrà perduto.
Foto di Americo Tangredi