Avezzano. È il giorno di Amarena, al via la quarta udienza del processo ad Andrea Leombruni.
Si avvicina un nuovo passaggio cruciale nel processo per la morte dell’orsa Amarena, uccisa il 1° settembre 2023 a San Benedetto dei Marsi.
Oggi alle ore 14, nel Tribunale di Avezzano, si terrà la quarta udienza del procedimento penale a carico di Andrea Leombruni, allevatore e cacciatore, accusato dell’uccisione del plantigrado più noto del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
A costituirsi parte civile, insieme ad Appennino Ecosistema, ci saranno oltre quaranta enti e associazioni, tra cui il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato dall’avvocato Herbert Simone. L’obiettivo, hanno sottolineato i legali, è «ottenere un po’ di giustizia per la povera Amarena», simbolo di una specie in pericolo di estinzione.
Il procedimento, avviato dalla Procura della Repubblica di Avezzano, contesta a Leombruni la violazione degli articoli 544 bis (uccisione di animali) e 703 (esplosione di colpi in luoghi pubblici abitati) del codice penale. Già all’udienza del 23 dicembre 2024, il GIP aveva disposto che, per ragioni di competenza, il caso fosse trattato direttamente dal Tribunale in composizione monocratica. L’udienza predibattimentale era stata fissata al 24 giugno 2025, preludio alle successive fasi processuali.
Amarena era amata e conosciuta ben oltre i confini dell’Abruzzo per la sua capacità di adattarsi e per la frequente presenza nei paesi del Parco, dove spesso veniva avvistata con i suoi cuccioli. Proprio la sua confidenza con i centri abitati le aveva guadagnato l’affetto di residenti e turisti, diventando un simbolo di convivenza possibile tra uomo e natura.
Il processo prosegue ora con grande attenzione mediatica e pubblica, segno del forte impatto che la morte dell’orsa ha avuto sulla comunità locale e nazionale.