Avezzano. Fake news su Berto Savina, l’imprenditore chiede un maxi risarcimento danni. Dai 500mila a un milione di euro per danni di immagine.
Una clamorosa fake news ha colpito ingiustamente l’imprenditore marsicano Berto Savina, erroneamente accostato a un grave fatto di cronaca avvenuto a L’Avana, Cuba, nei primi giorni di settembre.
La notizia falsa, rimbalzata da un giornale spagnolo a diversi siti e blog italiani, sosteneva che Savina fosse stato arrestato con l’accusa di essere il responsabile di un grave incidente stradale, un “atropello multiplo”, in cui era morta una donna, nella capitale cubana. In realtà, Savina si trovava in Italia, ad Avezzano, nel momento in cui si è verificato l’incidente.
L’imprenditore, attraverso il suo legale, l’avvocato Luca Casciere, ha avviato un’azione per ottenere un maxi risarcimento danni: si parla di una somma compresa tra i 500mila e il milione di euro, a titolo di danno d’immagine e per le pesanti conseguenze subite a seguito della diffusione della notizia falsa.
Tutto è iniziato con la pubblicazione di un articolo su un giornale spagnolo, ripreso su alcuni portali cubani e poi rilanciato da un sito di un giornale italiano online, nel quale si affermava che un cittadino italiano, identificato erroneamente in Berto Savina, fosse stato arrestato a Cuba per aver travolto con l’auto un gruppo di persone, causando la morte di una donna e diversi feriti.
La notizia è stata poi ripresa in Italia da alcuni siti online, che hanno identificato Savina come il presunto aggressore, alimentando un vero e proprio caso mediatico.
Solo qualche giorno dopo, a chiarire definitivamente la vicenda è intervenuta la Fiscalía General de la República de Cuba, che con una nota ufficiale del 4 settembre ha annunciato l’arresto del vero responsabile: Mario Pontolillo, 56 anni, cittadino italiano residente da tempo sull’isola.
Secondo l’avvocato Casciere, la diffusione della notizia ha avuto effetti devastanti sulla reputazione del suo assistito: una notizia che ha creato un vero e proprio maremoto mediatico.
La falsa informazione è stata rilanciata da numerosi canali online, generando un’immagine pubblica negativa che ha colpito duramente Savina, prima ancora che fosse possibile smentire.
Il legale sottolinea che il danno non è stato solo personale, ma anche professionale, in quanto Savina è una figura molto attiva nel mondo imprenditoriale e il suo nome è legato a numerose iniziative economiche in Italia e all’estero. Inoltre, l’avvocato ipotizza che l’obiettivo della falsa notizia potesse essere anche quello di colpire indirettamente il Governo cubano, utilizzando Savina come capro espiatorio.
In base alla legge italiana, la diffusione di notizie false e lesive della reputazione configura gli estremi della diffamazione, soprattutto se i contenuti sono privi di fondamento e causano un danno concreto all’immagine e alla vita privata e professionale della persona coinvolta. In questo caso, la richiesta di Savina si fonda proprio su questi principi.
L’azione legale mira a ottenere un risarcimento proporzionato al danno subito, tenendo conto non solo dell’impatto morale e personale, ma anche delle eventuali perdite economiche e professionali dovute alla falsa accusa.
Per il 29 ottobre è stata fissata la procedura di Conciliazione.
La vicenda di Berto Savina è un chiaro esempio di come le fake news possano danneggiare profondamente la vita di una persona, anche quando l’informazione è smentita in tempi relativamente brevi. La rapidità con cui le notizie si diffondono online, soprattutto sui social e nei media digitali, rende oggi più che mai necessaria una grande attenzione.
Fake news su Berto Savina, l’imprenditore marsicano: sono in Italia, è un’invenzione
Colpo di scena sul caso Savina, arrestato a Cuba il vero responsabile dell’investimento