Carsoli. La sicurezza dell’invaso al bivio di Tufo torna al centro dell’attenzione. A seguito delle recenti operazioni di manovra delle chiuse della diga, rese necessarie dalla bonifica dello sversamento di gasolio nel greto del fiume, è emersa una criticità strutturale: la funzionalità dell’impianto risulta compromessa a causa della mancata manutenzione degli anni passati.
La prolungata incuria ha favorito la crescita di alberi di grandi dimensioni all’interno del bacino e in prossimità delle chiuse, ostacolando il regolare deflusso delle acque. Una situazione che, come ha sottolineato sui social il sindaco di Carsoli, Alessandro Marcangeli, costituisce un potenziale rischio per l’efficienza e la sicurezza dell’intero sistema.
Per questo motivo l’amministrazione comunale ha annunciato l’avvio, a breve, di interventi mirati di taglio e rimozione della vegetazione. L’obiettivo è duplice: da un lato garantire la tutela dell’infrastruttura e del territorio circostante, dall’altro permettere l’esecuzione del collaudo della diga, che a cinque anni dalla sua realizzazione non è ancora stato effettuato.
“È indispensabile procedere senza ulteriori ritardi – ha dichiarato Marcangeli – per mettere in sicurezza l’impianto e restituire al bacino la piena funzionalità, assicurando così la protezione della comunità e dell’ambiente”.
Lo sversamento del gasolio era stato causato da un incidente avvenuto a fine agosto , quando il ribaltamento di un’autocisterna sulla strada aveva causato la dispersione di 8mila litri di gasolio nel fiume Turano.
Il carburante infatti, attraverso un tombino delle acque chiare situato nell’area di Santa Rosa era riuscito a raggiungere il letto del fiume iniziando a propagarsi. La tempestività di intervento di bonifica ha fatto sì che venisse evitato un disastro ambientale. Ma da quel potenziale disastro è emersa la pericolosità della vegetazione per il funzionamento dell’impianto.
Carsoli, 8mila litri di gasolio dispersi nel fiume Turano: bloccato in extremis disastro ambientale