Avezzano. Un viaggio dentro le scuole, tra le voci dei giovani e le storie delle famiglie migranti. È questo lo spirito che ha dato vita a “Terra promessa, terra permessa”, il nuovo podcast ideato da Gino Milano, presidente di Rindertimi, associazione di volontariato e cooperazione internazionale ETS, e sostenuto dalla Regione Abruzzo, che prende forma dall’esigenza di indagare il tema dell’inclusione alla luce delle trasformazioni sociali e generazionali di oggi.
La prima puntata è online su YouTube, inaugurando un percorso che esplora sogni, sfide e prospettive di chi vive ogni giorno tra culture e generazioni. In questo episodio, Ibtisan Mechloul e Hina Hameed, di origine marocchina e pakistana, condividono le loro esperienze e raccontano il proprio legame con famiglia, radici e futuro.
L’idea nasce proprio dall’osservazione della scuola come luogo privilegiato d’incontro: ragazzi che arrivano da paesi lontani e studenti nati in Italia da famiglie straniere condividono quotidianamente attese, difficoltà e prospettive. “Abbiamo provato a immaginare non solo il presente, ma anche i mondi futuri” racconta Milano, “quelli che i giovani sognano, che desiderano e che cercano di rendere possibili attraverso nuovi legami e nuove radici”.
Il titolo stesso del progetto richiama un orizzonte di speranza: terra promessa come bene-essere, inteso più come “essere bene” che come semplice benessere, e terra permessa come spazio concreto in cui i sogni trovano il modo di diventare realtà.
Al centro ci sono due binari paralleli: da un lato il mondo femminile, con particolare attenzione alle madri e al loro percorso di apprendimento della lingua italiana; dall’altro i giovani e la scuola, con i loro desideri, le difficoltà quotidiane e la necessità di costruire una società diversa, più aperta e inclusiva.
Il progetto ha trovato il sostegno dell’Assessorato alla Formazione e alle Politiche sociali, che ne ha riconosciuto il valore, favorendo la collaborazione tra diverse realtà: assistenti sociali, psicologi, volontari e giovani del servizio civile. Una pluralità di voci e professionalità che, insieme, permettono di dare vita a uno spazio di confronto e narrazione.
“L’inclusione vera” spiega Milano, “è quella che riesce a trasformare i sogni in realtà, individuando modelli concreti che possano accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita. È un mondo in divenire, dove non si nascondono gli ostacoli, ma li si affronta con nuove energie, dalle istituzioni fino ai singoli individui, dalle persone alle comunità”.
Con “Terra promessa, terra permessa” le storie diventano così un ponte tra passato e futuro, tra radici e nuovi inizi, restituendo voce a chi spesso rimane ai margini e mostrando che un mondo diverso non solo è sognato, ma può essere reso possibile.