Tagliacozzo. Domani alle ore 21,15, nel chiostro di San Francesco in Tagliacozzo, il Festival Internazionale di Mezza Estate, con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, omaggia una delle massime voci della canzone italiana, Mia Martini, nel trentennale della scomparsa
La seconda parte del cartellone della XLI edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, in pieno svolgimento in Tagliacozzo, continua mercoledì 13 agosto con l’omaggio a una della più intense voci della canzone italiana, Mia Martini.
Il F.I.M.E. è, infatti, un festival composito, costruito in tanti anni, che oggi continuare a godere delle ragioni estetiche dettate dalla direzione artistica e generale di Jacopo Sipari e Luca Ciccimarra, nonché dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e dalla sua delegata alla cultura Alessandra Ricci, realizzate grazie alle istituzioni, in primis il Ministero della cultura, la Regione Abruzzo, il Comune di Tagliacozzo, e la sinergia con istituzioni quali la Sinfonica Abruzzese, resident orchestra e l’ Accademia musicale di Alto perfezionamento vocale “Adalo” diretta da Donata D’Annunzio Lombardi e allo storico sostegno della Banca del Fucino. Mia Martini è stata voce e anima, capace di trasformare il dolore in arte e la passione in melodia. La sua interpretazione intensa e sincera continua a vibrare come un’eco eterna nell’anima della musica italiana.
In questo progetto sinfonico, vogliamo renderle omaggio con la potenza e la delicatezza che meritano solo le grandi anime: quelle che, come la sua, non smettono mai di cantare. Prima del concerto, alle ore 18, nel Cortile d’Arme del Palazzo Ducale, verranno presentati due libri. Si inizierà con “Luce sul mio cammino” di Don Francesco Cristoforo, in libreria per le Edizioni Rizzoli. Una sera d’inverno piovosa e malinconica, don Francesco Cristofaro si ritrova ad aprire una vecchia scatola piena di fotografie.
È il momento di prepararsi per l’ennesimo trasloco, e dunque di fermarsi a fare un bilancio della propria esperienza sacerdotale fino a oggi. Da qui prende il via l’autore per ripercorrere la strada, spesso accidentata, che lo ha portato a scegliere di consacrarsi al Signore e a confrontarsi con persone segnate dalla perdita, dal dolore e dalla malattia. A seguire, “La ricchezza del bene.
Storie di imprenditori fra anima e business” , di Safiria Leccese, per Terra Santa Edizioni, un’opera che esplora il territorio ancora poco conosciuto dell’economia etica e dell’imprenditoria socialmente responsabile. In un’epoca in cui il dibattito economico è spesso polarizzato tra profitto e valori, il libro di Leccese propone una terza via: quella di un’imprenditoria che non rinuncia al successo economico ma lo integra con una visione etica del fare impresa. Un viaggio nell’Italia che sceglie di fare impresa mettendo al centro la persona e il bene comune, dimostrando che etica e profitto non sono necessariamente in contraddizione. Quindi, passaggio al Chiostro di San Giovanni alle ore 21,15, per “Universo Mia”, un omaggio del Festival a Mia Martini, in collaborazione con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, alla quale si aggiungerà il Bettino Padovano Pop Ensemble, per la direzione e per gli arrangiamenti del Maestro Roberto Molinelli.
E’, questo spettacolo, il primo, emozionante tributo con orchestra sinfonica interamente dedicato all’indimenticabile Mia Martini, una delle voci più amate del panorama italiano. Durante lo spettacolo, che vede più di trenta elementi sul palco, sarà la cantante Vanessa Chiappa ad evocare la voce di Mimì, interpretando i suoi maggiori successi. E’ Mia Martina, la cantante Italiana per eccellenza, mai eguagliata per il trasporto emotivo che impone la sua voce e le sue canzoni.
In Mimì si intuiscono echi di Aretha Franklin e Ella Fitzgerald, le sensazioni e le emozioni trasparivano in un modo quasi surreale, siano esse gioia o dolore. Il nome “Mia Martini” è un misto di due elementi: “Mia” sta per Mia Farrow, mentre “Martini” sia per il celeberrimo cocktail, quello delle confessioni. Ad inizio decade un incontro fondamentale della ragazza, quello con Antonello De Sanctis.
Il primo brano passato ai posteri è sicuramente “Piccolo Uomo”, con il quale inizierà la serata, scritta da Bruno Lauzi. Stupendo il modo in cui viene trattato il tema del difficile rapporto padre-figlia in “Padre davvero”, attraverso frasi e parole di una durezza disarmante nei confronti di un genitore ignobile. La censura della rai non ci pensò due volte ad eliminare parecchi elementi, in modo da renderla presentabile televisivamente. Mia Martini non ha mai negato che ad influire nel brano è stato anche il suo difficile rapporto col padre, a testimonianza di quanto fosse vera la musica di quell’ allora giovane ragazza.
Poco tempo dopo uscì uno dei brani capolavoro della musica leggera Italiana. Si tratta della famosissima “Minuetto”, scritta da Franco Califano con l’ausilio di Bembo. E fu proprio Califano a prendere spunto da quella che era la vita sentimentale e travagliata della stessa Mia Martini, che non ha mai negato una proiezione della sua persona all’interno della sua musica.
Minuetto non è altro che la straziante narrazione dei giorni di una donna schiava dell’amore e di un uomo che di lei, troppo debole per impedirlo, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Si intravede una sorta di sottomissione alla volontà della persona in questione, che, trattando la donna come un oggetto, prende ciò che vuole e la abbandona.
Degna di nota la travagliata e complicata relazione con cantautore Ivano Fossati, con la quale ebbe anche alcune collaborazioni. Mia Martini sarebbe tornata poi alla carica la, negli anni ‘90, gioia e dolore della canzone Italiana, forte di brani simbolo di una generazione di stampo femminista come “Gli Uomini non cambiano” e l’ultima canzone, “Almeno tu nell’universo” passando per “la costruzione di un amore”, “E non finisce mica il cielo”, “Dedicato”, “Stiamo come stiamo”, “Donna”, “La donna cannone”, la famosa “Cu’mme” che Mimì cantò in trio con altre due voci totalmente diverse eppure di uguale e fine intenzione, Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello, e ancora, “La nevicata del ‘56”, nostalgica, la cui particolarità è la melodia che indugia a lungo su ciascun accordo, prima di passare al successivo. Quindi si passerà a “Notturno” intenso e struggente brano, dall’atmosfera agrodolce e malinconica che dà voce al bisogno universale di fermarsi ad ascoltare il dolore e la nostalgia per un affetto perduto. Finale con “Almeno tu nell’universo” una delle più struggenti dichiarazioni d’amore mai cantate. Il 12 maggio del 1985, il suo cielo di pietra.
Prossimo appuntamento: il Festival ospiterà giovedì 14 agosto, presso il Chiostro di San Francesco, alle ore 21,15 Cinzia Tedesco Quartet per l’esecuzione delle musiche dal vivo del film No direction home: Bob Dylan di Martin Scorzese, con Francesco Nastro al pianoforte e synth, Luca Pirozzi al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria