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Accoltellamento a Sante Marie, il possibile movente e la ricostruzione degli eventi

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
5 Agosto 2025
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Sante Marie. Accoltellamento a Sante Marie, il possibile movente e la ricostruzione degli eventi. Un pomeriggio di sangue e un giallo che ha sconvolto la comunità: il tentato omicidio del 35enne di Sante Marie si arricchisce di nuovi elementi che potrebbero cambiare ulteriormente la lettura dell’accaduto.

 

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Secondo quanto emerge da fonti investigative, alla base dell’aggressione del 2 agosto ci sarebbe un movente di natura economica. Il nipote 35enne Fabrizio Grossi, ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Avezzano, avrebbe aggredito per l’ennesima volta con impeto lo zio Massimo Grossi, 62 anni, nel tentativo di sottrargli una somma di denaro custodita in casa.

 

Quei soldi, secondo quanto trapela, erano destinati al pagamento della retta per il ricovero della madre dell’indagato, nonna dell’aggressore, in una casa di accoglienza, somma che lo zio avrebbe dovuto consegnare per la struttura il giorno successivo.

 

L’aggressione sarebbe quindi scaturita da un ulteriore gesto di prevaricazione del giovane, che da tempo mostra gravi atteggiamenti violenti e minacciosi. Nelle ricostruzioni degli inquirenti, il 35enne, verosimilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, avrebbe tentato di impossessarsi con violenza inaudita del denaro e, di fronte alla resistenza dello zio, avrebbe dato in escandescenze colpendolo ripetutamente con uno sgabello alla testa e al volto, provocandogli numerose contusioni, la rottura del setto nasale e una profonda ferita alla testa. Sarebbe stata una vera lotta per la sopravvivenza.

 

Massimo Grossi, come già emerso, avrebbe reagito afferrando un pugnale custodito in un cassetto per difendersi dall’aggressione, colpendo il nipote con sette fendenti in varie parti del corpo. Un gesto che, secondo la linea difensiva dell’avvocato Roberto Verdecchia, sarebbe stato compiuto in un contesto di evidente legittima difesa.

 

 

Nel frattempo, è stato fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Daria Lombardi. L’udienza si svolgerà domattina nel carcere di Avezzano, dove il 62enne è detenuto. Il giudice valuterà la richiesta di convalida dell’arresto avanzata dal pm Chiara Lunetti, che procede con due capi di imputazione.

 

Tentato omicidio per aver accoltellato il nipote con un pugnale della lunghezza complessiva di 42 centimetri, 26 di lama. Detenzione illegale di arma bianca, per aver custodito in casa, senza denunciarlo alle autorità, il pugnale utilizzato nell’aggressione.

 

 

La dinamica dell’aggressione e il contesto familiare teso in cui è avvenuta trovano un inquietante precedente nella storia giudiziaria di Fabrizio Grossi. Il 35enne era stato già condannato nel 2012 per continue aggressioni fisiche e verbali ai danni proprio dello zio e della nonna paterna. Un passato di minacce, botte, forchette e bastoni branditi come armi, culminato in una sentenza di condanna a due anni e otto mesi.

 

 

A Sante Marie la notizia dei nuovi dettagli ha suscitato sgomento e una crescente consapevolezza che la vicenda fosse l’epilogo tragico di una lunga spirale di tensioni e soprusi probabilmente ignorati dai servizi preposti. In molti parlano ormai apertamente di una “escalation annunciata” e attendono con apprensione l’esito dell’udienza di mercoledì. Nel frattempo, Massimo Grossi continua a ricevere messaggi di solidarietà da parte della comunità locale, che pur attendendo gli accertamenti giudiziari sembra compatta nel riconoscergli una lunga storia di sopportazione e dedizione familiare.

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