L’Aquila. Dopo mesi di trattative, disegni, proteste e studi di settore alla fine il Governo ha deciso: le Province italiane non verranno abolite ma accorpate. In questo modo le Province italiane passeranno così da 86 a 51, mentre quelle abruzzesi da 4 a due. Si è molto discusso negli ultimi mesi sul nuovo disegno delle Province abruzzesi che, avendo diversi assetti geografici e di conseguenza diverse esigenze, avevano difficoltà ad essere accorpate. Alla fine il governo ha optato per una macro provincia di montagna, con L’Aquila e Teramo, e una macro provincia di mare, con Chieti e Pescara. Ovviamente questo nuovo disegno ha scatenato una serie di proteste a catena, ma anche delle reazioni positive di governanti che hanno visto in questo assetto una chiave di volta per il riscatto dell’Abruzzo. ”Con l’approvazione del decreto sul riordino delle province, ora ci attende una sfida ancora piu’ importante: ridisegnare un Abruzzo moderno e competitivo”. Cosi’ il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, commentando il decreto legge con il quale il Governo ha attuato il riordino delle province e previsto in Abruzzo due circoscrizioni: Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo. ”Dopo questa riforma – sottolinea Pagano – compito delle istituzioni locali sara’ quello di condividere un progetto istituzionale finalizzato a ridistribuire sul territorio servizi e opportunita’ di sviluppo; processo che deve essere attuato immediatamente, evitando soprattutto localismi. E’ questa la sfida che dobbiamo vincere per rendere l’Abruzzo moderno. Colgo l’occasione per ringraziare i quattro presidenti delle province abruzzesi che hanno dimostrato un forte e autentico attaccamento verso i loro territori, e, non per ultimo, i componenti del Consiglio delle Autonomie Locali, istituzione, che – conclude Pagano – oggi rappresenta un patrimonio di notevole valore”. Soddisfatto anche il presidente del Cal, Antonio Del Corvo, che aveva già ipotizzato questo nuovo disegno di Province. “Una conferma decisiva, che attesta la valenza dei lavori del CAL Abruzzo, contro alcune previsioni, – ha dichiarato il Presidente Del Corvo – un risultato che ha tenuto conto dei pareri di tutti i protagonisti del territorio e che ha evidentemente trovato il pieno consenso, durante la seduta del Consiglio dei Ministri. Una soluzione che nasce dalle caratteristiche geografiche, economiche e sociali di due comprensori che presentano delle analogie, che unite possono fare leva sullo sviluppo e la valorizzazione della nostra terra”.