L’Aquila. In Abruzzo sono circa 85mila i cittadini stranieri regolari, vale a dire l’1, 7 per cento della popolazione immigrata a livello nazionale. I dati sono riferiti al 31 dicembre 2001 e indicano un lieve calo rispetto al 2010.E’ quanto emerge dal Rapporto Immigrazione 2012, basato sui dati Istat e del Ministero dell’Interno. Il dossier e’ stato presentato questa mattina, a Pescara, da Maria Paola Nanni. All’incontro hanno partecipato il vescovo ausiliario dell’Aquila monsignor Giovanni D’Ercole, e don Marco Pagniello, della Caritas. In particolar modo i cittadini stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno sono 52.078 e oltre il 60 per cento non proviene dall’Unione Europea. Come nel resto d’Italia anche in Abruzzo gli immigrati sono soprattutto dei lavoratori. Stando ai dati Inail nel 2011 un totale di 73.393 cittadini stranieri, di cui il 40,9 per cento di sesso femminile, e’ risultato occupato sul territorio abruzzese, con un’incidenza pari al 16,2 per cento della popolazione attiva regionale. Anche se quasi la meta’ degli immigrati lavora nel terziario (45,7 per cento),che rimane il settore principale, in Abruzzo si rileva una forte concentrazione nel ramo industriale ( 41,7 per cento), dei cinesi soprattutto nel comparto tessile, e di albanesi e marocchini nel campo dell’edilizia.Solo il 9,6 per cento risulta impegnato nel settore dell’agricoltura. La comunita’ piu’ numerosa e’ quella rumena che conta in Abruzzo circa 23 mila presenze, vale a dire piu’ di un quarto di tutta la presenza straniera. Gli albanesi invece sono 13.754, i marocchini 6.532, i cinesi 5.493, i macedoni 5.463 e gli ucraini 3.948. Per quanto riguarda la presenza di cittadini comunitari la maggiore concentrazione si rileva nella provincia di Teramo con 17.932 presenze, cioe’ il 34,4 per cento del totale regionale. Seguono la provincia dell’Aquila con 14.537 unita’, il pescarese con 10.584 presenze e il chietino con 9.025 stranieri. Sotto il profilo demografico si tratta di una popolazione molto giovane: il 78,5 per cento ha meno di 44 anni. Inoltre, secondo i dati della Cna, sono 4.633 le imprese gestite da stranieri. In crescita rispetto all’anno precedente, il 24,7 per cento di queste aziende e’ intestato a donne e il 44,1 per cento di esse ha sede nel teramano. Stando sempre al Rapporto la gran parte delle aziende,vale a dire 2.215 imprese, svolge attivita’ di tipo artigianale. I titolari d’impresa piu’ numerosi sono di nazionalita’ cinese e sono concentrati nel teramano. Si contano 881 unita’ , cioe’ il 19 per cento del totale regionale. Seguono i romeni con 825 unita’ presenti in particolar modo nel chietino, gli albanesi con 723 presenze prevalentemente nel teramano, i marocchini con 626 unita’ nel chietino e nel teramano, e infine 337 senegalesi concentrati nel pescarese. ” Il dossier – ha detto Maria Paola Nanni – ha evidenziato una forte esigenza di stabilizzazione perche’ la crisi comporta la perdita del posto di lavoro e questo per un immigrato non comunitario puo’ significare la perdita del diritto al soggiorno per lui e per tutta la famiglia”.