Tagliacozzo. Ci risiamo. Il cartello è verde, ma c’è l’ordinanza di divieto. È caos, e cresce la rabbia. Il caso della Ztl di Tagliacozzo sta assumendo contorni sempre più cupi e surreali, in un’estate che avrebbe dovuto accogliere turisti e cittadini con efficienza e trasparenza. E invece, ad accoglierli è una giungla di segnali contraddittori, ordinanze appese ai pali con foglietti scritti in Word, e decine – se non centinaia – di verbali recapitati a ignari automobilisti in questi mesi.
Lunedì 30 giugno, l’ennesima scena già vista: segnale verde al varco d’ingresso di piazza dell’Obelisco, ma Ztl attiva secondo l’ordinanza. Il risultato? Ancora proteste, ancora confusione, ancora multe. Eppure, stavolta c’è un fatto nuovo: una comunicazione ufficiale del comandante della Polizia Locale, Paolo Pascucci. Il comandante dei vigili ammette l’errore di fatto, ma annuncia che le multe, in questa mattinata non saranno elevate.
Il comandante ha fatto sapere a MarsicaLive che, “al fine di garantire maggiore efficacia e trasparenza nel funzionamento del sistema di rilevamento, nella mattinata del 30 giugno è stato avviato un nuovo controllo tecnico dell’impianto. L’operazione, concordata con l’amministrazione comunale, ha richiesto alcuni tempi tecnici di verifica, al termine dei quali è stato confermato il perfetto funzionamento del sistema. Solo a quel punto – spiega Pascucci – il varco è stato riattivato integralmente, a partire dalle ore 14. Ha inoltre assicurato che si continuerà, nei limiti del possibile, a monitorare costantemente la situazione per evitare ulteriori disguidi. Una comunicazione puntuale, certo. E importante. Il comandante chiarisce: nella mattinata del 30 giugno, durante i test tecnici, non sono state elevate sanzioni.
Ma come la mettiamo con tutte le multe già fatte nei mesi scorsi? Con quelle arrivate a cittadini e turisti che si sono fidati del cartello luminoso verde? Con chi si è visto recapitare 4 o 5 sanzioni da 100 euro l’una, senza neanche capire il motivo? Perché se è vero che ora il problema è stato risolto, non si è provveduto a farlo nei mesi scorsi? Perché il problema non è solo tecnico, è di giustizia. Non può essere il cittadino a interpretare se il varco è valido o meno in base a un foglietto scritto in Word e attaccato al palo, mentre il display luminoso – quello che in ogni luogo del mondo guardano gli automobilisti – continua a segnalare che il passaggio è consentito. Alcuni avvocati parlano già di “posizione grottesca” da parte dell’amministrazione, e hanno già avviato le pratiche per portare la questione in tribunale. Intanto è già partita una class action per ottenere il rimborso di quanto pagato e chiedere, qualora il giudice lo decida, un risarcimento del danno. Non è chiaro chi, in caso, pagherà, se le casse comunali, e quindi tutti gli altri cittadini, oppure il comandante del vigili, settore a cui è affidato il servizio, o gli amministratori comunali. La magistratura deciderà. Nel frattempo, il sindaco Vincenzo Giovagnorio ha già formalmente richiamato il comando dei vigili, ma la sua presa di posizione – per quanto decisa – non sembra aver risolto il nodo. Il danno d’immagine per la città è grave e anche in quel caso potrebbe essere chiesto un risarcimento: turisti indignati, cittadini esasperati, e una comunicazione pubblica che lascia troppo spazio all’ambiguità. Il comandante Pascucci assicura che si continuerà a “monitorare costantemente la situazione”. Ma per molti, ormai, è tardi. Il monitoraggio, rimanendo in tema, è stato acceso troppo tardi. E le multe, purtroppo, no.