Avezzano. Nelle campagne marsicane torna l’incubo della Blue tongue, una malattia virale che sta riaccendendo la preoccupazione tra gli allevatori. Dopo i primi casi riscontrati in centri come Carsoli, Pereto, Scurcola Marsicana e Magliano de’ Marsi, il timore è che l’infezione possa estendersi rapidamente ad altri allevamenti della zona.
La Blue tongue – conosciuta anche come febbre catarrale degli ovini – è una patologia che colpisce soprattutto pecore, ma può interessare anche bovini, capre e altri ruminanti. Nonostante non rappresenti un rischio diretto per l’uomo, la sua trasmissione attraverso insetti vettori (culicoidi, minuscole zanzare pungitrici) rende difficile contenerla una volta comparsa. Febbre alta, gonfiore della lingua e del muso, lesioni nella bocca e, nei casi più critici, la morte dell’animale sono i sintomi più temuti.
A dare l’allarme sono stati gli stessi allevatori, che hanno iniziato a notare comportamenti anomali e segni clinici preoccupanti nei propri capi. Dopo le segnalazioni, il servizio di sanità animale della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha immediatamente attivato il protocollo di emergenza, avviando interventi mirati di profilassi per contenere il contagio.
L’emergenza arriva in un momento già difficile per il settore zootecnico locale, messo a dura prova da rincari generalizzati e da ristori spesso insufficienti per le calamità naturali passate. L’eventuale abbattimento di capi infetti rappresenterebbe un ulteriore colpo per molte aziende agricole, soprattutto quelle a conduzione familiare.
Anche Coldiretti Abruzzo si è detta preoccupata e ha rivolto un appello urgente alle istituzioni regionali affinché intervengano tempestivamente con misure concrete di sostegno e prevenzione. La priorità ora è evitare che la malattia si propaghi ulteriormente, mettendo a rischio l’intero comparto zootecnico marsicano.