Tagliacozzo. Finalmente il cerchio sembra essersi chiuso sulla triste vicenda di cinque giovani: i fratelli Mario e Bruno Durante di Meta di Civitella Roveto, i fratelli Angelo e Giuseppe Molle di Roccasecca e Pietro Ricci di Santopadre, in provincia di Frosinone, fatti prigionieri dai nazisti, portati a Tagliacozzo, torturati e barbaramente uccisi. Grazie alle ricerche del dott. Giovanni De Blasis è stato acclarato che anche Ricci seguì la triste sorte dei primi quattro e finalmente i suoi cinque figli – Michelina, Gemminina, Natale, Giuseppe e Antonietta, tutti viventi – e i nipoti hanno avuto un quadro più chiaro sulla morte del padre e nonno.
Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, le celebrazioni si sono aperte con il consueto omaggio al Monumento ai Caduti e il discorso commemorativo tenuto dalla dirigente scolastica prof.ssa Maria Elena Rotilio, in virtù dell’usanza istituita dal sindaco Giovagnorio di lasciare la parola a una donna in questa occasione, per la quale “la Repubblica è donna”, al fine di degnamente celebrare anche il suffragio universale, che nel referendum del ’46 vide le donne votare per la prima volta.
Successivamente, il corteo – composto dalle Associazioni locali dell’Arma dei Carabinieri, della Croce Rossa, degli Alpini, della Protezione civile e del Centro anziani – accompagnato dalla Banda della Città di Tagliacozzo, si è mosso dal Parco della Rimembranza verso il luogo della memoria, su via dell’Oriente.
Oltre alla figlia ottantaseienne di Ricci, la signora Gemmina, attorniata da nipoti e parenti, a don Antonio Molle con altri nipoti dei fratelli di Roccasecca e alla nipote dei fratelli di Meta, Maria Bruna Durante, erano presenti numerose autorità: il sindaco di Civitella Roveto, dott. Luciano Scalisi; il delegato dell’Amministrazione di Santopadre, prof. Franco Dei Cicchi; il delegato dell’Amministrazione di Roccasecca, dott. Fernando Riccardi; il tenente colonnello Vincenzo Lazzara del 9º Reggimento Alpini dell’Aquila (cui è stata conferita la cittadinanza onoraria di Tagliacozzo); il capitano Marco Passamonti, comandante della locale Compagnia Carabinieri; il parroco della città, don Ennio Grossi; il sindaco Vincenzo Giovagnorio; la presidente del Consiglio Anna Mastroddi; il vice sindaco Roberto Giovagnorio; gli assessori Alessia Rubeo e Angelo Poggiogalle; la consigliera alla Cultura Alessandra Ricci.
Il momento più toccante è stato la cruda rievocazione degli ultimi giorni dei cinque giovani, fatta dal dott. De Blasis, e lo svelamento della lapide in memoria di Pietro Ricci, collocata accanto alle altre due: quella dei fratelli Durante, apposta nel 1955, e quella dei fratelli Molle, incisa nel 2018.
Viva commozione ha colto i presenti nell’omaggio alle lapidi, da parte dei nipoti, con cuscini di fiori e lumi. Sono seguiti il solenne discorso del prof. Dei Cicchi di Santopadre e i saluti della nipote di Pietro Ricci, Stefania Di Folco, del nipote dei fratelli Molle, don Antonio, e della nipote dei fratelli Durante, Maria Bruna. Il sindaco Giovagnorio ha poi consegnato una targa ricordo a ciascun nucleo familiare e alle amministrazioni comunali di riferimento.
Dopo questo intenso momento, le delegazioni, le associazioni e i tanti cittadini presenti hanno assistito alla messa di suffragio nella Chiesa della Santissima Annunziata.
Ecco un sunto della storia.
Era il maggio 1944. Le truppe tedesche tentavano di resistere all’avanzata degli Alleati sulla linea Gustav, che sarebbe stata sfondata il 18 di quel mese. Intanto, il 1º maggio a Meta di Civitella Roveto venivano rastrellati Mario e Bruno Durante, collaboratori nella resistenza al regime nazifascista del fratello minore Faustino, rifugiato sui monti. I due furono portati a Tagliacozzo, in un casolare sulla strada per il Santuario dell’Oriente, e lì torturati per ottenere informazioni sul fratello.
Il 4 maggio, nel borgo di Santopadre, il contadino Pietro Ricci, che aveva accolto presso la sua abitazione i fratelli Angelo e Giuseppe Molle, sfollati da Roccasecca, indicò a tre uomini in uniforme da paracadutisti inglesi una strada alternativa per evitare pattuglie tedesche. I tre, in realtà, erano nazisti travestiti. Ricci fu catturato insieme ai fratelli Molle, trovati nella sua abitazione. Anche loro furono condotti a Tagliacozzo e torturati.
Nel frattempo, il 9 maggio, nel quartiere di Alto la Terra di Tagliacozzo, poco dopo il coprifuoco, Diana Nuccilli (11 anni) e Maria De Santis (15 anni) erano sedute su uno scalino. Sopraggiunsero il maresciallo Gatti, collaborazionista, e l’appuntato Gallipoli con due soldati tedeschi. Questi ultimi, esortati dallo stesso Gatti, aprirono il fuoco: Diana morì, Maria rimase invalida a vita.
Tornando al casolare dell’Oriente, i cinque giovani continuarono a essere sottoposti a torture e interrogatori. I Durante negarono l’esistenza del fratello, mentre i Molle e Ricci avevano ben poco da confessare, se non di aver aiutato occasionalmente soldati alleati.
È certo che nella notte tra il 27 e il 28 maggio i fratelli Durante e i fratelli Molle furono caricati su un camion e condotti nei pressi del tiro a segno di Avezzano, dove, sul margine di una buca, vennero fucilati e sepolti. I loro corpi non furono mai ritrovati. Meno certa è la sorte di Pietro Ricci: potrebbe essere stato fucilato con gli altri o morto prima, per le torture, e sepolto nelle campagne vicine al casolare.