Il documento sottolinea come gli squilibri di bilancio, che hanno portato all’introduzione di ulteriori oneri fiscali, e le carenze nella gestione e nella qualità dei servizi, richiedano un’azione coordinata e urgente. Uncem propone una revisione complessiva del modello organizzativo, attualmente basato su quattro aziende sanitarie, suggerendo una struttura unitaria più efficiente, articolata per aree vaste territoriali. Un punto centrale della richiesta è la salvaguardia del servizio sanitario nelle aree montane interne, che rappresentano il 65% del territorio abruzzese. Uncem insiste sulla necessità di garantire servizi di prossimità, con particolare attenzione alla popolazione anziana e fragile, ma anche ai giovani, attraverso un’adeguata presenza di medici di medicina generale e case della salute di vicinato.
“Uncem Abruzzo è fermamente convinta che sia necessario un cambio di passo immediato per garantire un futuro sostenibile al sistema sanitario regionale”, ha spiegato il presidente Berardinetti, “siamo pronti a collaborare attivamente con la Regione e con tutti gli attori coinvolti per costruire un modello più efficiente, equo e vicino alle esigenze dei cittadini, soprattutto in quelle aree montane che rappresentano una ricchezza e una peculiarità del nostro territorio”. L’Uncem Abruzzo si dichiara pronta ad avviare un dialogo costruttivo e partecipato con tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo di costruire una nuova strategia per un servizio sanitario regionale di alta qualità sociale.