Carsoli. Verso le elezioni comunali a Carsoli, intervista al candidato sindaco Alessandro Marcangeli: “Amare Carsoli è una certezza”.
Lei si è candidato Sindaco per le prossime amministrative del Comune di Carsoli, che cosa l’ha spinta in questa “avventura”?
La mia è stata una scelta molto ponderata, ho meditato a lungo prima di prendere questa decisione perché la politica non rientrava nei miei progetti di vita. Ho deciso di mettermi in gioco per un motivo molto semplice, sono cresciuto nel cuore del paese, in una delle più antiche famiglie carsolane, conosco la storia di ogni pietra del borgo antico e di ogni angolo del mio paese, ne conosco gli odori, i sapori, le voci, le atmosfere e amo profondamente Carsoli e la sua gente.
Negli ultimi anni Carsoli e le sue frazioni hanno visto un un declino inesorabile, è sotto gli occhi di tutti, in tutti i settori, ma soprattutto abbiamo visto un paese diviso tra bianchi e neri, guelfi e ghibellini, sprofondato nella censura del medioevo, ecco proprio per questo credo invece che lo spirito di comunità, di unione, debba ripartire proprio dalle istituzioni. Moltissimi cittadini hanno espresso il bisogno di un’amministrazione diversa, più aperta e vicina alle persone, che appartenga veramente a tutti, capace di ascoltare le istanze della comunità, soprattutto di coloro che hanno maggior bisogno di essere supportati. Ho quindi deciso di mettermi in gioco con umiltà, consapevole dell’enorme sacrificio che ciò comporterà in termini di tempo sottratto soprattutto alla mia famiglia, ai miei figli, ma anche con la determinazione e la visione di chi vuole fortemente imprimere un cambio di passo al nostro paese.
Carsoli e il suo territorio hanno molte potenzialità, ma sembra proprio che siano rimaste sotto la cenere per troppo tempo, lo scempio del centro fieristico ne esempio emblematico. Siamo a 30 minuti da Roma, snodo e capitale del mondo, ma ancora non abbiamo capito come sfruttare questa formidabile opportunità. Penso al commercio, all’industria, al turismo, abbiamo un territorio ricco di cultura, di bellezze naturali, di prodotti tipici e gastronomici di altissimo livello, occorre un cambio di mentalità e questa forse sarà la sfida più importante da affrontare.
Su che base ha scelto i suoi collaboratori?
Ho scelto collaboratori e candidati partendo da un’idea precisa: costruire una squadra di persone preparate, che fosse davvero all’altezza delle sfide che questo paese deve affrontare. Il nostro gruppo è eterogeneo e unito dall’amore per il nostro magnifico territorio.
Abbiamo giovani brillanti e preparati, professionisti affermati e persone di grande esperienza e umanità, ognuno porta con sé competenze diverse e tutti condividono lo stesso spirito, quello di mettersi a servizio della comunità con serietà, visione e concretezza. La mia è una squadra di grande valore dove ciascuno avrà un ruolo ritagliato sulle proprie attitudini e competenze e dove la differenza la fa la voglia di costruire insieme, non l’ambizione personale. Questo gruppo non è stato formato per riempire una lista, ma per realizzare un progetto.
Cosa manca a Carsoli in campo culturale, sociale?
Carsoli ha un patrimonio culturale importante e anche una vivacità socio-culturale. Tuttavia manca una vera regia che metta a sistema queste risorse e possa valorizzarle come meritano. C’è bisogno di spazi aggregativi stabili, di eventi che non siano sporadici ma parte di un calendario condiviso. Grazie all’interessamento del nostro consigliere regionale Carsoli ha intercettato il bando FSC per la rigenerazione urbana, questo ci permetterà di riqualificare l’area dell’ex mattatoio dove potranno essere realizzati spazi aggregativi che nel nostro paese mancano. Occorre poi un supporto concreto da parte delle istituzioni alle associazioni culturali e sociali, serve progettualità, connessione con il territorio e la scuola, valorizzazione delle nostre tradizioni, dei prodotti locali e della memoria storica. Infine occorre più attenzione a giovani, anziani e alle famiglie in difficoltà. Non si tratta di fare, ma di creare progetti e opportunità che durino nel tempo.
Il plesso industriale e commerciale negli ultimi anni ha avuto tante
perdite, che cosa si potrebbe fare per risalire la depressione?
Il declino del nostro polo industriale ha lasciato il segno su tutta la comunità, generando perdita di posti di lavoro e disagio sociale.
Ma non possiamo rassegnarci, dobbiamo ripartire da una visione chiara: attrarre nuove imprese, creare le condizioni perché chi vuole investire trovi un Comune snello, veloce e collaborativo, bisognerà intercettare i bandi regionali ed europei valorizzando la ZES pensando a incentivi mirati per chi crea lavoro.
Occorre rilanciare l’area industriale con nuove vocazioni legate all’innovazione, alla logistica sostenibile, all’agroalimentare di qualità, bisogna portare la fibra in tutto il nucleo industriale, è impensabile che ancora manchi in alcune zone, occorre migliorare le infrastrutture, diventare attrattivi per chi vuole fare impresa.
Serve anche valorizzare il commercio locale, semplificare le procedure, incentivare le attività con agevolazioni e visibilità. La nostra posizione strategica, a pochi chilometri da Roma ci offre l’opportunità di diventare un punto di incontro tra la capitale e l’Abruzzo, attraente per nuove imprese e filiere produttive. Non sarà facile, ma con una buona amministrazione e una rete di alleanze istituzionali e imprenditoriali, Carsoli può tornare ad essere un punto di riferimento economico per l’intero territorio.
Nel suo programma di lista, quali sono i punti più importanti per il territorio?
Il nostro programma ha un obiettivo chiaro, dare una svolta concreta a Carsoli, che da troppo ormai tempo è fermo in una palude.
Vogliamo lavorare per dare una svolta concreta e tangibile al paese, vogliamo rilanciare l’economia locale puntando su industria commercio e turismo, puntando sulla posizione strategica del nostro territorio. Daremo centralità alle frazioni. Vogliamo un Comune più vivo, più sicuro e con servizi efficienti per tutti. Daremo spazio ai giovani, attenzione agli anziani, supporto alle famiglie potenziando e garantendo qualità ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza per far crescere i nostri figli in una comunità sana, educante ed inclusiva.
Carsoli deve e può ripartire.
Carsoli aveva una grande opportunità, il CENTRO FIERISTICO, che non è mai partito, pensate di continuare lo sviluppo, e soprattutto l’attuazione del progetto.
Il centro fieristico di Carsoli rappresenta un’occasione persa che grava su tutta la comunità. Doveva essere una vetrina per l’Abruzzo di qualità ed invece oggi è simbolo di spreco ed abbandono.
Sia il progetto Abruzzo Quality, finanziato per 1.900.000 euro che il museo del cibo, finanziato per 600.000 euro e dedicato alle eccellenze d’Abruzzo andranno ripensati, adeguati ma soprattutto andrà valutato se esistono ancora le sinergie che si erano create al momento della sua ideazione.
Sarà quindi necessario attualizzare tali progetti in un contesto economico diverso. È bene infatti ricordare che il progetto, oggi miseramente naufragato, venne finanziato ben dieci anni fa. C’è poi un contenzioso in corso con la ditta appaltatrice che andrà risolto, noi non vogliamo lasciare quest’opera a marcire, crediamo che quel centro debba diventare finalmente ciò per cui è nato, uno spazio vivo e utile al servizio del territorio. Non vogliamo cattedrali nel deserto, ma strutture che funzionano, magari creando lavoro.