Tagliacozzo. Nella scuola primaria e Infanzia dell’Istituto Onnicomprensivo A. Argoli di Tagliacozzo, la fine dell’anno scolastico ha preso una direzione speciale: un percorso didattico che è diventato anche un’esperienza di solidarietà concreta.
Al centro, un’azione di Service Learning nata da un’attività di disseminazione eTwinning che, con incontri speciali, ha unito laboratori creativi, scrittura, cooperazione e un legame autentico con Casa famiglia “Dopo di Noi” che accoglie ragazzi con Speciali . Un progetto che ha messo in moto energie, emozioni e competenze, e che oggi rappresenta un modello da far crescere nel tempo. Un progetto che nasce dal cuore e diventa azione
Il progetto è nato da una riflessione condivisa tra insegnanti, volontarie e operatrici di Casa Famiglia: come rendere l’apprendimento più autentico, vicino alla vita reale, capace di lasciare un segno nei bambini e nelle bambine? La risposta è arrivata con il Service Learning, un approccio educativo che unisce lo studio con il servizio alla comunità. I nostri alunni hanno partecipato a laboratori manuali, di scrittura con un obiettivo comune: realizzare un libro illustrato che potesse raccontare la storia dei loro primi incontro con i ragazzi ospiti della Casa con l’intento di parlare e realizzare INCLUSIONE VERA.
Il prodotto finale lanciato qualche settimana fa alla Casa Famiglia sta diventando uno strumento di relazione, racconto e inclusione.
La Casa famiglia: un incontro che arricchisce
Collaborare con la Casa famiglia è stato un passo naturale: una realtà del territorio che accoglie giovani con disabilità, promuovendo quotidianamente autonomia, dignità e affetto. Il progetto ha permesso ai bambini e alle bambine di conoscere da vicino questa realtà, di comprenderla e viverla non come “altro” ma come parte della stessa comunità.
Durante gli incontri si è creato un dialogo sincero, fatto di curiosità, ascolto e rispetto. I bambini e le bambine hanno scoperto che la diversità non divide, ma arricchisce.
Apprendere con il cuore: cosa resta ai bambini
Questa esperienza ha lasciato un segno profondo nei nostri alunni ed alunne. Hanno imparato che scrivere può essere un atto d’amore, che un disegno può far sorridere qualcuno, che un libro può creare un ponte tra mondi diversi. Ma soprattutto, hanno imparato a mettersi nei panni degli altri, a collaborare, ad assumersi delle responsabilità con entusiasmo.
Un seme che può crescere: verso un modello verticale
Questa attività ha aperto una riflessione più ampia all’interno del nostro Istituto: perché non trasformare il Service Learning in una metodologia continuativa, trasversale, che accompagni gli studenti lungo tutto il percorso scolastico?
L’intenzione per il prossimo anno è quella di strutturare un progetto verticale, che coinvolga infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, con obiettivi calibrati per ogni fascia d’età ma uniti dallo stesso filo conduttore: apprendere facendo, servendo e crescendo insieme.
Conclusione: una scuola che si apre al mondo
Questa esperienza ci ha ricordato cosa può essere davvero la scuola: un luogo dove si imparano contenuti disciplinari, certo, ma anche l’empatia, la responsabilità, la solidarietà.
Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo cammino: alunni, famiglie, colleghi, educatori, operatori e volontarie, nella persona di Serena Mastroddi, della Casa famiglia e, ovviamente, la Dirigente Scolastica- Dott.ssa Maria Elena Rotilio – che ha creduto in questo sogno condiviso e continua a crederci insieme alla Presidente Domenica Di Salvatore
Un inizio per costruire una vera comunità che abbia l’obiettivo di creare un ambiente di apprendimento positivo e stimolante, dove i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze possano sviluppare le proprie potenzialità, acquisire competenze e diventare cittadini consapevoli
Speriamo che questa storia possa ispirare altre realtà educative: perché quando l’apprendimento incontra il cuore, accade qualcosa di meraviglioso.